Le recenti dichiarazioni formulate dalla premier Meloni, in seguito al forte, reiterato richiamo del Presidente Mattarella, essendo chiare ed inequivocabili in tema di sostenibilità e di “governance” per un nuovo approccio sistemico, volto al contenimento del fenomeno complessivo e complesso del cambiamento climatico, ormai irreversibile, sembra che debbano e possano sgombrare il campo politico da sciocche, inutili ed ottuse polemiche sull’argomento.
Appare evidente, ed anche logico, che i più disparati – e forse disperati …- negazionisti del centrodestra avranno non poche difficoltà ad arrampicarsi alla ricerca di tesi fantasiose, se non scellerate, tendenti a sminuire o addirittura smentire l’attendibilità scientifica degli eventi naturali catastrofali, derivanti dal riscaldamento atmosferico, dallo scioglimento dei ghiacciai e dall’innalzamento delle acque marine.
Finalmente, i cosiddetti negazionisti, sia giornalisti ed opinionisti della carta stampata e televisivi, sia gli ignoti, sprovveduti operatori social – dicasi “influencer” – dovranno abbandonare i propri pregiudizi, facendosi capaci di guardare la realtà senza paraocchi, responsabilizzandosi e collaborando con ciascuno di noi, persone di buon senso e buona volontà, in termini culturali, educativi ed operativi per la salvaguardia della “casa comune”, così sapientemente definita da Papa Francesco nell’Enciclica Laudato sì del 2015, abbastanza trascurata se non ignorata.
Una volta acquisita, dopo notevoli resistenze un’adeguata consapevolezza della gravità e dell’urgenza della situazione ambientale e climatica, sarà possibile compartecipare collettivamente, ovviamente con l’ausilio delle scuole e del mondo sportivo, al Piano di resilienza di cui si sta occupando il ministro per gli Affari regionali e U.E. con dubbia ed incerta strategia nel tentativo di rinnovare radicalmente il precedente, originario Pnrr. A riguardo del quale va detto che era stato fatto un considerevole lavoro (il sottoscritto partecipò in sede di audizione parlamentare in rappresentanza della SIMA, Soc. medicina ambientale di Milano), ormai rimasto lettera morta, improvvidamente.
Dunque, basta con le ingiustificabili incertezze, con facili lacrime da coccodrillo, alquanto ridicole e non esageriamo con l’eco-ansia, ultima novità massmediologica e riflettiamo invece sulle sagge parole pronunciate dal Capo dello Stato e condivise dal Capo del Governo al fine di tutelare e rendere più resiliente il sistema idrogeologico, il patrimonio naturalistico – uno dei più dotati di biodiversità – quello storico ed urbanistico, messi a dura prova da innumerevoli tornado ed uragani incontenibili, molto preoccupanti per le future generazioni.
In conclusione, in questo Bel Paese, sovrabbondante di polemiche sterili ovvero controproducenti (tra cui la ventilata commissione d’inchiesta sul COVID ’19 o sulla gestione INPS), possiamo auspicare:
a) che si superi l’epoca del negazionismo non documentato,
b) che i giovani possano farsi “maestri di speranza per il pianeta” così come invocato da Franciscus in occasione della GMG in corso in Portogallo. Il tutto per intraprendere con serietà e competenza la retta via della transizione ecologica ed energetica con regole chiare, trasparenti ed eticamente condivise.
Michele Marino