Utilizzare la Legge di Bilancio per avviare un Piano di Legislatura che attui progressivamente la riforma della non autosufficienza, approvata a marzo scorso ma ancora lontana dalla piena applicazione. È con questo obiettivo che il patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficenza (CLICCA QUI) – network a cui aderisce anche Secondo Welfare (CLICCA QUI) e che raccoglie oltre 50 organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti in Italia – ha presentato un’analisi accurata delle risorse economiche necessarie a ridefinire già dal 2024 i principali ambiti del settore: assistenza domiciliare, servizi residenziali e trasferimenti monetari.
Il documento (CLICCA QUI) documento, che include 7 paper tecnici di approfondimento, presenta una proposta di implementazione della riforma che necessiti di un finanziamento sostenibile per le casse dello Stato. Nello specifico, il Patto spiega che servirebbero 1 miliardo e 306 milioni di euro nel 2024, suddivisi in 835 milioni dalla sanità e 471 milioni dal sociale. Queste risorse potrebbero permettere di sostenere 10 milioni di persone che la politica ha sempre trascurato, ovvero gli anziani non autosufficienti, i loro caregiver familiari e chi li assiste professionalmente.
La proposta del Patto guarda all’oggi, cominciando a fornire migliori risposte ad anziani e famiglie, ma getta anche le basi su cui costruire il futuro del sistema individuando i primi passi del complesso percorso pluriennale necessario per tradurre la riforma in pratica. La realtà della non autosufficienza è infatti estremamente varia e richiede, dunque, risposte differenziate e complementari.
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