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“Aridatece er puzzone” …

“Aridatece er puzzone”. Una scritta che comparve a Roma non molto dopo la fine di Mussolini. Un miscuglio, forse, di disincanto tipico dei romani e di nostalgia. Una nostalgia che sembra costituire un filo nero mai del tutto scomparso nel corso della, fortunatamente, lunga storia repubblicana.

E a parte i ricorrenti saluti fascisti, l’intenzione di riscrivere la storia e, in fondo, ricoprire con una patina di simpatia le vicende del “mascellone”, che invece sono state storie di crudeltà, violenza e, persino, d’incapacità, ogni tanto ricompare qualche vecchio segno lasciato chissà da chi, come e chissà quando.

E così a Brescia, e del tutto casualmente, è stata trovata affissa una targa che ricorda Mussolini con il suo zaino di bersagliere in partenza nel 1915 per la Guerra mondiale. Quando insomma tradiva ideali e compagni di partito, fino al giorno prima spronati contro l’interventismo in una guerra voluta dai guerrafondai, e, addirittura, si dirigeva verso il “destino d’Italia” “robusto e sicuro per l’estrema contesa e la decisiva vittoria”.

E’ questa la targa, che oggi ci appare ben più che ridicola, scoperta per caso nella caserma Goito di Brescia durante una visite organizzata dal Fai. Chi l’abbia messa resta uno sconosciuto. Chi non l’abbia rimossa fino ad oggi, pure. Pudicamente, è stata adesso coperta con un pezzo di cartone…

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