Tanti sentiti auguri per il suo compleanno, Presidente Draghi. Chissà fino al fatidico 13 febbraio di quest’anno come si era immaginato di festeggiare i suoi 73 anni. Magari, senza essere costretto a sorbirsi tutto il florilegio di problemi che ogni giorno le rammenta la rassegna stampa. Un tempo le sarebbe bastato scorrere The Financial Times e seguire le grandi vicende della finanza mondiale e, tutto sommato, così seguire cose e personaggi di un certo spessore.

Oggi, invece, deve passare il suo compleanno dietro, come avrebbe detto Totò,  le bazzecole, quisquilie e pinzillacchere della politica italiana. Un compleanno da cireneo, insomma, né più né meno come l’inquilino del Colle più alto che la volle a Palazzo Chigi.

Sergio Mattarella le chiese di mettere mano a due questioni principali e totalmente assorbenti, viste le criticità che esse richiamano: la pandemia e la gestione del Pnrr. Sullo sfondo, e nella concretezza, restano comunque la crisi del sistema politico istituzionale e le condizioni di un Paese per il quale sembrano giunti al pettine i nodi più intrigati cui si è continuato a non mettere mano per oltre due decenni.

Abbiamo viaggiato molto a vista, mentre i partiti hanno continuato a ballare nella sala del nostro Titanic ignari dell’iceberg ( in realtà erano, e sono, più di uno ) in attesa.

La sua è una navigazione incerta e perigliosa. Abbiamo capito che, giustamente, lei dice: le questioni politiche le affrontino i partiti. Anche se lei sa che non siamo del tutto certi che ci riescano e che, soprattutto, lo vogliano fare, presi come sono a pensare alle loro bazzecole, quisquilie e pinzillacchere.

Però noi italiani, che si sia appassionati delle urne, insieme ai tanti di più che si tengono lontani dai seggi, abbiamo bisogno di qualche certezza e, soprattutto, di una mano ferma che, almeno per ciò che riguarda la diffusione della pandemia e la gestione dell’ultima ciambella di salvataggio che stiamo afferrando, si vada avanti mettendo tutte le forze politiche di fronte alle loro responsabilità. Di destra o di sinistra che siano, o tutte quante, è bene che ciò sia.

Così, faccia tutto ciò che è necessario per contrastare il Coronavirus, con una piccola notazione: a quanti coinvolti nelle vicende sanitarie, ai direttori di giornali e di telegiornali che oggi le telefoneranno per farle gli auguri, chieda loro di parlare di meno e di fare meno confusione.

Per quanto riguarda il Pnrr, chieda gentilmente ai suoi ministri di pensare davvero di più all’innovazione e di non abbandonarsi alla logica del sussidio, ai giovani che hanno bisogno di più formazione, alle amministrazioni locali, che forse non tutte sanno cosa fare per utilizzare al meglio il Recovery plan e, soprattutto, al Mezzogiorno che da un pezzo sembra davvero la nostra Kabul nel mentre viene abbandonata.

Vedrà che, così, facendo il giorno del suo compleanno sarà davvero speso bene.

 

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