Era il Secolo d’Italia di un giorno del febbraio 2017, ma non la prima volta che arrivava il tuono contro i voltagabbana da parte di Giorgia Meloni. L’ex giornale del Msi, e ora dei Fratelli d’Italia, titolava (CLICCA QUI): Meloni: «Subito una norma contro i voltagabbana e primarie per legge».
Quant’acqua è passata con il Tevere là dove il biondo fiume della Capitale lambisce Colle Oppio e la Garbatella. Quale impressione diversa, e contraria, si riceve dal leggere su La Repubblica la dichiarazione attribuita a Maurizio Lupi secondo la quale Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini passeranno con lui su indicazione di Giorgia Meloni intenzionata a rafforzare i cosiddetti “moderati” guidati dell’esponente di Cl.
Chissà che ne pensano Antonio Tajani e Matteo Salvini di un’alleata che si mette persino a dirigere il traffico di chi cambia casacca e che, diciamolo, in questo caso, sembrerebbe fatto tutto proprio a loro danno.
Ovviamente, riteniamo che il quotidiano romano ne abbia fatta una delle sue solite perché di mezzo andrebbe il decoro di un po’ tutti le e i coinvolti in questo cambio di casacca da parte delle due ex Azione, ex Forza Italia, ex Popolo della Libertà, ex berlusconiane di ferro e, nel caso della Gelmini, ex democristiana cresciuta alla scuola di Claudio Scajola.
Ne andrebbe anche del decoro di Maurizio Lupi che, con altri, aspira alla creazione del “centro” della destra estrema di Meloni e Salvini: i “moderati” e “cattolici”. A conferma che, prima di usare i termini classici del politichese nostrano, sarebbe meglio compulsare il Devoto Oli e, magari, se non si è avuto il tempo di farlo prima, leggiucchiare qualcosa di Sturzo, di de Gasperi e di Moro quando si parla del “cattolicesimo politico”.
Ma anche Giorgia Meloni non ne uscirebbe bene. Lei anti – politica sin dai primi giorni di Tangentopoli. Pronta però, anche con tutti i suoi “Sandokan di Alatri” (uno di quelli che gettavano le monetine a Craxi e che qualche anno dopo finivano nelle patrie galere per corruzione), ad imbarcarsi con Silvio Berlusconi e, così, sin da giovanissimi, a godere degli agi della politica. E parlando, anzi sparando a palle incrociate, contro chi cambiava casacca come accaduto nelle due occasioni in cui, bagnate le polveri del suo mancato riformismo liberale, Silvio Berlusconi veniva rimandato a casa.
Ci diranno che loro si ispirano a colui che per Sangiuliano, e il successore Alessandro Giuli, è stato l’inventore della Destra, cioè Dante Alighieri, che diceva al riguardo: “I costumi e le mode degli uomini cambiano come le foglie sul ramo, alcune delle quali vanno ed altre vengono”.
Peccato, però, che uno degli obiettivi del Premierato sia quello di evitare i ribaltoni di governo. Quelli attuati grazie ai voltagabbana. La campagna acquisti in corso è, dunque, prima pensiamo a quella e poi, ritorneremo a preoccuparci della …. coerenza.