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Boom dei pensionamenti anticipati in Italia

L’aumento dell’età pensionabile in Italia al momento resta quasi sulla carta visto che la  maggioranza dei lavoratori si ritira con forme di pensione anticipata: in base ai dati INPS 2018-2019 sono infatti in calo le pensioni di vecchiaia (-15%) e quelle di invalidità mentre sono in aumento quelle basate sui contributi versati (+29%).

Il trend è stimolato sia dal severo requisito anagrafico (67 anni per uomini e donne) sia da formule agevolate come la Quota 100, che consente di ritirarsi con 62 anni di età e 38 di contributi.

Il sensibile aumento delle pensioni anticipate riguarda in particolare i lavoratori dipendenti; trend analogo ma con numeri un po’ meno alti fra artigiani e commercianti.

In tabella i dati completi relativi anche alle altre forme di pensione.

Come si vede, c’è una notevole differenza di importo fra le pensioni di vecchiaia e quelle anticipate: queste ultime sottintendono un maggior numero di anni di versamenti contributivi, e mediamente l’importo è doppio rispetto a quello degli assegni di vecchiaia.

La pensione anticipata media di un lavoratore dipendente è superiore ai 2mila euro, quella di vecchiaia supera di poco i mille euro.  I trattamenti degli artigiani e dei commercianti sono più bassi, ma con la stessa proporzione: in media l’assegno di vecchiaia è intorno agli 800-900 euro, quello anticipato supera i 1.500 euro.

Fra i lavoratori dipendenti, l’età media del pensionamento è pari a 66 anni, ma ci sono forti differenze. Fra i 66 e i 67 anni per le pensione di vecchiaia, 60 anni nel 2018 e 62 anni nel 2019 per quelle anticipate.

Per quanto riguarda l’analisi di genere, aumentano le donne che vanno in pensione di vecchiaia e in pensione anticipata, mentre gli uomini scelgono più spesso (fra il 2018 e il 2019) la pensione anticipata e meno frequentemente quella di vecchiaia. Stesso trend fra gli artigiani e i commercianti.

Analizzando i dati, l’INPS ricorda i più recenti interventi legislativi: nel 2018 si è arrivati alla completa armonizzazione delle pensioni di vecchiaia fra uomini e donne (66 anni e 7 mesi nel 2018 e di 67 anni nel 2019) e, per quanto riguarda i trattamenti anticipati, è stata introdotta la quota 41 per i lavoratori precoci; nel 2019 è invece entrata in vigore la quota 100, che come detto consente la pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi.

Pubblicato su Pmi.it ( CLICCA QUI )

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