Mi diceva l’amico Pannella : “Sento che il Paese è orientato al cambiamento! “. Ed ebbe ragione.  Lo stesso fiuto mi pare poter avvertire nel referendum promosso anche da Insieme, a cui vorrei associare anche un altro relativo alla vicenda Toti in Liguria.

Al di sopra della questione personale di cui è chiamato a rispondere il Presidente della Regione Liguria, mi sembra assurdo che debba pagare, se non coinvolta ,con lo scioglimento l’intera assemblea.

Non sottolineo  i danni che ne ne derivano all’intera Regione ed alla sua autonomia con il commissariamento. Ma il rimedio c’è e già sperimentato. Se non si vuole rinunciare alla elezione diretta, come nell’Esecutivo americano s’introduca il “ticket Presidenziale” ed è assicurata la continuità se viene meno per qualunque motivo il vertice!

L’impotenza per ignoranza politica è ormai strutturale! Non si capirebbe perché da quasi trenta anni il Paese non riesca a liberarsi di un bicameralismo paritario, unico in Europa, con il suo estenuante ping-pong e fonte prima della raffica di voti di fiducia con cui il Parlamento è praticamente estromesso.

Comunque il referendum sarebbe da stimolo ad un intervento legislativo in grado di porre fine all’anomalia. Il referendum non potrebbe che avere il consenso di tutte le assemblee degli enti locali, decapitate per colpe altrui!

L’attuale stagione politica, dato lo squilibrio parlamentare rispetto alle reali forze in campo, sollecita la via referendaria. Mi sovviene la felice indicazione ai cattolici democratici di Emmanuel Mounier: “Battersi contro il disordine stabilito per legge!”.

Rodolfo Carelli

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