“Non c’è cosa peggiore di un cristianesimo disincarnato”. Introducendo l’assemblea che ha aperto ufficialmente il secondo anno di attività del Cantiere per Catania, l’arcivescovo mons. Luigi Renna ha voluto ribadire che il processo già avviato, e proposto come modello di cantiere sinodale alla Chiesa italiana, “deve continuare”. “E gli animatori di questo processo – ha precisato rivolgendosi ai presenti – siete voi laici”.

All’assemblea del “Cantiere per Catania” erano presenti esponenti di numerosi enti del Terzo settore e del volontariato, nonché un centinaio di laici appartenenti a diverse parrocchie e aggregazioni ecclesiali (da Sant’Egidio ai Terziari francescani a Cl).

Durante l’incontro, guidato dal coordinatore del Cantiere, Claudio Sammartino (già prefetto della Repubblica) è stato presentato e discusso il secondo Seminario di formazione all’impegno socio-politico, che partirà nei prossimi mesi e si articolerà in lezioni e laboratori operativi su sette temi cruciali: dall’ambiente alle periferie, dalle infrastrutture alla costruzione della comunità politica, dall’intelligenza artificiale all’economia e alle povertà. Lo scopo del Seminario, in linea con lo spirito delle Settimane sociali 2024 che avranno per tema “Al cuore della democrazia”, sarà riattivare la partecipazione dei cittadini nella costruzione del bene comune.

Al dibattito, che ha caratterizzato l’incontro, hanno partecipato educatori, imprenditori, docenti universitari, dirigenti scolastici, giovani lavoratori. “Il lavoro che stiamo portando avanti – ha detto Sammartino – deve puntare a offrire risposte strutturali ai bisogni, deve diventare domanda alla politica, alle istituzioni”. Numerosi i tentativi, già avviati dal Cantiere e presentati durante l’assemblea, per avviare percorsi di Amministrazione condivisa sui temi dell’ambiente, della povertà educativa e della democrazia partecipata.

Il lavoro del Cantiere si svolge in sinergia con l’Ufficio diocesano dei problemi sociali e il lavoro, rappresentato nell’assemblea dal suo nuovo direttore, don Alfio Carbonaro e dal direttore uscente, don Piero Sapienza. A don Piero Sapienza, che ha guidato l’Ufficio per 34 anni, l’assemblea ha tributato un caloroso ringraziamento. “Grazie – ha detto l’arcivescovo Renna a don Sapienza – per aver fatto sì che in tutti questi anni l’Ufficio problemi sociali e lavoro fosse un luogo dove i problemi si studiano e si fa discernimento”.

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