Di cosa ci lamentiamo…? Elon Musk veglia su di noi. Al di là delle chiacchiere e delle apparenze, di quale stima e di che rispetto gode il nostro Paese a livello internazionale, se – formalmente da privato cittadino, sia pure il più ricco al mondo, approdato alle grazie del nuovo Presidente, quasi una sorta di “alter ego” di Trump – Elon Musk si permette di entrare a gamba tesa in faccende di casa nostra?
La cordiale amicizia con Giorgia Meloni in nessun modo lo autorizza a trattare l’Italia come fosse una sorta di protettorato degli Stati Uniti in versione trumpiana. Né – al di là del genuflesso ed ossequioso plauso di Salvini – basta la parentela “populista” a giustificare il fatto che Musk intervenga su una delicatissima questione che concerne l’equilibrio tra poteri dello Stato italiano stabiliti dalla Costituzione repubblicana. Per di più con toni ultimativi che francamente – fatta salva l’imperizia politica e diplomatica, cui non si può supplire neppure con tanti soldi – lo precipitano nel ridicolo.
Forse, almeno un pizzico di legittimo orgoglio di questa “nazione” – come ama dire spesso Giorgia Meloni – suggerirebbe una qualche puntualizzazione, finora clamorosamente mancata. Augurandoci che, nei nostri rapporti oltre Atlantico, non succeda che il buon giorno lo si veda dal mattino….