Di seguito offriamo alla lettura un recente articolo di Mauro Bottarelli pubblicato su www.ilsussidiario.net in merito alle vicende che stanno ritardando, e di molto, il varo effettivo delle nuova Commissione europea che, per la seconda volta consecutiva, dovrebbe vedere la guida di Ursula von der Leyen. L’autore ne dà una lettura, se così si può dire, di natura finanziaria
L’errore più grande che si possa commettere è quello di pensare che lo stallo che rischia di far saltare la Commissione europea dopo i veti incrociati sui commissari sia da mettere in relazione unicamente a dispute ideologiche e di parte. Le quali sono chiaramente presenti. Ma dietro a una scelta così palesemente infantile e visceralmente divisiva, quasi certamente si cela una strategia a freddo sottesa a ottenere qualcosa di decisamente più serio.
Al netto di una situazione macro-europea che sta precipitando, infatti, qualcuno potrebbe pensare la logica del tanto peggio, tanto meglio sia l’unica da poter mettere in campo con tempi ristretti, efficacia consolidata e buona probabilità di riuscita.
Partiamo da un dato. La produzione industriale dell’eurozona in settembre ha segnato un -2% su base mensile. Di fatto, la certificazione che il breve sollievo agostano altro non fosse se non il più classico dei rimbalzi del gatto morto. A sua volta, generato con ogni probabilità da contabilità creativa. Ora, cerchiamo di mettere in prospettiva quale sia il clamoroso errore che qualcuno punta a perseguire. Ovvero, pensare che un’accelerazione e una maggiore magnitudo del taglio dei tassi della Bce possa operare da contraltare a questo calo strutturale della produzione industriale. Non è così. Per la lettura integrale dell’articolo CLICCA QUI
Mauro Bottarelli