Fortunatamente anche in Italia ci sono dei “giudici”, oltre che a Berlino, come fu detto in pieno assolutismo. In questo caso l’Agicom che ha fatto presente l’irregolarità della pensata dello scontro televisivo della Meloni con la Schlein.
E’ davvero deprimente vedere come gli uffici e i consiglieri della Presidente del Consiglio dei ministri, così come i vicini alla Segretaria del Pd e i vertici Rai non si fossero minimamente preoccupati di andarsi a spulciare le norme, che pure sono state messe dall’attuale maggioranza. Norme vincolanti nel caso di dibattiti politici in vista delle elezioni.
Sono così tutti tanto immersi nella logica di un “bipolarismo” farlocco e, diciamolo pure, in una cultura dell’arroganza, da dimenticare quelle norme minime del galateo politico, è pure del rispetto del pluralismo. Forse questa per loro è una sottigliezza, hanno sorvolato del tutto sulla considerazione che le Europee si basano sul metodo proporzionale per cui tutti partono dal nastro di partenza su di un piano di parità.
Agicom ha avuto buon gioco a ricordare alle due, e ai vertici Rai, che l’organizzazione di un simile “duello” costituiva un vulnus per la democrazia. E’ una pena vedere a chi, purtroppo, gli italiani si affidano. Vittime tutti di una perdita di una cultura realmente democratica che dovrebbe prevalere ed essere vissuta sempre, al di là delle norme.