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Contro la Costituzione, nel segno del comando

Sono ricomparsi i “comunisti”….Ci mancavano.Dai tempi della “discesa in campo” di Berlusconi, che ci ha costruito sopra le sue fortune politiche.

In mancanza di meglio, oggi devono accontentarsi – almeno per ora, ma il pericolo incombe – di vestire la “toga rossa”.

Lo scontro tra governo e magistratura si fa via via più aspro e alla maggioranza che sostiene Giorgia Meloni non par vero che divampi. Se il fuoco scema corrono a gonfiare le gote ed a soffiarci sopra.

Si moltiplicano i commenti, le affermazioni stentoree, gli “osanna” al carattere d’acciaio di un Governo che, siccome non teme nemmeno il ridicolo, di cosa volete che abbia paura…..

Leghisti e Fratelli d’Italia si sprecano in dichiarazioni in video ingessate, prescritte dai protocolli della propaganda ufficiale, veline mandate a memoria e pronunciate – neanche avessero ingoiato una scopa – ritti ed espressivi come un palo, eppure mimando, a loro modo, il tono ispirato, assertivo e severo con cui si recita un proclama.

La difesa dei confini, la sicurezza degli italiani…? Non bisogna cadere nell’inganno di crederci. L’attacco alla magistratura e, nel contempo all’Europa di cui si vuol disconoscere la giurisdizione, hanno tutt’altra finalità. È tempo di capirlo.

Il bersaglio è pur sempre la Costituzione, l’attacco alla legge fondamentale dello Stato, la messa in mora dell’ordinamento dei poteri che ne reggono l’impalcatura democratica.

Non è tempo di assalti o di forzature, non è il momento di affondare il colpo, ma piuttosto quello di mantenere il ritmo: ora il Premierato; a suo modo, l’Autonomia differenziata; a seguire la proposta di rivedere il confine tra i poteri dell’esecutivo e quelli dell’ordine giudiziario; poi, il ricevimento del Vice-Presidente del CSM che, al momento di varcare la soglia del Palazzo per adire al soglio di Giorgia Meloni, deve aver scordato di rivestire niente meno che un ruolo vicario del Presidente della Repubblica.

Dose omeopatiche, ma via via crescenti di una cultura politica aliena storicamente dai valori della Costituzione repubblicana, somministrate per saggiare il polso del Paese, cercare di sgranare, minare dal di dentro la lealtà costituzionale di cui gli italiani hanno dato chiara e ripetuta testimonianza, sfarinarla mostrando come, in ultima analisi, garantendo la Magistratura, il dettato costituzionale sia avverso alla loro domanda di protezione e di sicurezza.

Si tratta di un disegno sottile cui va riconosciuta una logica, nascosta tra le pieghe dell’accadere quotidiano, ma orientata ad una finalità , della quale è necessario farsi consapevoli. Del resto, non c’è da sorprendersi se una cultura politica “altra” rispetto a quella su cui sono fondate le garanzie di libertà degli italiani è ’legittimamente giunta al potere.

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