Mi trovavo a Londra nel dicembre 1988 quando Edwina Currie, Vice ministra alla Sanità fu costretta a dimettersi per aver diffuso l’allarme per la presenza di salmonella in numerosi allevamenti di galline in tutta la Gran Bretagna. Si ribellarono subito i suoi stessi compagni di partito che esprimevano il voto dei potenti produttori e di tutto il mondo agricolo interessato al made in Britan. Poi, venne fuori che aveva ragione lei, ma troppo tardi.

Abituato alla politica italiana, mi sorprese non poco che una questione di pollame facesse dimettere una quasi ministra. Così come tante altre vicende che hanno riguardato i politici dell’intero mondo occidentale. Una dichiarazione sbagliata o un comportamento personale poco commendevole, ancorché relativo a peccati davvero veniali, portavano alle dimissioni spontanee della o del malcapitato. Tante vicende che veniva regolate seguendo il detto latino che la moglie di Cesare dev’essere sempre, e comunque, al di sopra di ogni sospetto.

I britannici si considerano i veri eredi della cultura e dello spirito della romanità. Come dar loro torto.

Giancarlo Infante

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