Il Segretario Generale dei Servizi Sanitari della Grecia, a seguito di una decisione del Ministro Thanos Plevris e del Vice Ministro Mina Gaga, ha firmato un accordo con cinque cliniche private, una a Salonicco e quattro a Volos e Larissa, per destinare 296 posti letto – e relativo personale – al trattamento di casi COVID e non COVID.
In particolare, per i pazienti con COVID-19 il SSN avrà a sua disposizione 200 posti letto di un Centro medico privato di recupero e riabilitazione di Salonicco e 20 e 30 posti letto di Centri di riabilitazione rispettivamente a Volos e Larissa. Per i pazienti che non sono stati infettati da COVID-19, a Volos una clinica privata dispone di 10 letti singoli e due letti in terapia intensiva, e a Larissa tre letti per casi patologici e chirurgici e quattro letti in terapia intensiva.
Indicativo della pressione esercitata soprattutto a Salonicco e in Tessaglia, sono i dati epidemiologici di ieri pubblicati da EODY. Dei 3.643 nuovi casi registrati in Grecia, 661 sono stati rilevati a Salonicco con 1,1 milioni di abitanti, mentre nell’Attica su 4 milioni di abitanti (secondo il censimento del 2011) sono stati rilevati 599 casi di malattia. Rispettivamente a Larissa e Magnesia sono stati registrati 246 e 148 casi.
Due giorni orsono, negli ospedali della Macedonia e della Tracia sono stati curati 910 pazienti con COVID-19, di cui 137 in unità di terapia intensiva dove l’occupazione raggiunge il 100%. La situazione è simile in Tessaglia, dove secondo la Federazione panellenica dei dipendenti degli ospedali pubblici, ieri a mezzogiorno sono stati coperti i 39 posti letto intensivi COVID di cui dispone.
Negli ospedali del territorio sono stati curati 392 pazienti con COVID-19, mentre ieri sono stati registrati 295 ricoveri di persone che erano state contagiate dal coronavirus. I nuovi decessi di pazienti sono stati ieri 55.
Il peggioramento della situazione epidemiologica in Grecia, nel momento in cui almeno il 37% della popolazione rimane non vaccinata, fa sì che la posizione per l’estensione dell’obbligo delle vaccinazioni sia sempre più ascoltata, cosa che, tuttavia, ha sottolineato ieri il ministro della Salute Thanos Plevris, in questa fase non è presa in considerazione dal governo. Indicativo è il servizio su SKAI TV di Nikos Kapravelos, direttore della terapia intensiva dell’ospedale “Papanikolaou”, che ieri mattina era pieno al 100%. Come sostiene, “la soluzione è ridurre i bisogni aumentando l’obbligo. Non abbiamo altro modo, dobbiamo essere vaccinati, non è un obbligo individuale, il sistema sanitario sta crollando. Fermare l’attività umana, non è una soluzione”.
Ha sottolineato il ministro della Salute Thanos Plevris, in un’intervista a SKAI “Al momento il governo, in base ai dati di cui dispone, non sta pensando di estendere l’obbligo. “Se i dati epidemiologici cambiano e ci sono accuse che saranno costituzionalmente tollerate, ne discuteremo”. Il ministro ha escluso la possibilità di misure restrittive orizzontali e blocchi locali. Come ha detto, “potrebbero esserci delle restrizioni, ma riguarderanno i luoghi in cui convivono persone vaccinate e non vaccinate. Ad esempio, non apriremo spazi chiusi per i non vaccinati in una parte dei ristoranti”.
Cassandra M. Verticchio