Di sinistra o di destra, i cristiani tendono a pensare che Dio condivida i loro codici sociali e politici. Sbagliato! Nel Vangelo e nella storia la regalità di Cristo si manifesta in coloro che sono pronti a tutto per seguirlo nei poveri e nei potenti.
Prima nacque il termine clericalfascista, introdotto dai giovani di sinistra per identificare quella parte rilevante della società italiana che votava democristiano ma strizzava l’occhio alla destra fascista e che, nello stesso tempo, si identificava con la parte più reazionaria del clero italiano. In un secondo tempo gli ” intellettuali” di destra coniarono il termine cattocomunista per intendere esattamente l’opposto del clericalfascista: un comunista che vive all’interno della Chiesa, o della Parrocchia ancora di più, in quel contesto nazionale popolare che da sempre caratterizza il nostro Paese.
Alcuni cattolici di destra fanno sempre fatica ad accettare che Dio si sia manifestato nella Storia ricorrendo a degli straccioni. Eppure è la verità: Gesù, operaio ed ebreo, si lascia toccare da tutti, anche dalle signore di buona società: non fa distinzione di persone. Lo humour di Dio ha fatto sì che il mistero della rivelazione sia stato trasmesso da quelle signore divise tra soggiorno e salotto. La trasmissione della parola di Dio è dipesa, per certe generazioni, da una borghesia tutta presa dall’accessorio, che sembrava non aver neanche compreso quel che trasmetteva. In fondo, però, noi che ne sappiamo? È facile giudicare le generazioni che non possono ribattere.
All’opposto, infatti, alcuni cattolici di sinistra hanno sempre faticato a sopportare l’idea che Dio si sia rivelato tanto spesso attraverso uomini potenti, ricchi o conservatori eppure questo è. Gamaliele componente del Sinedrio prese le difese degli Apostoli. Zaccheo, ispettore delle finanze faceva il lavoro sporco degli imperialisti; e ci sono i re santi, di cui san Luigi resta il prototipo, e che fu re dall’inizio alla fine, senza la minima riserva, e che come ogni capo temporale ha usato del proprio potere con un discernimento ineguale. Senza la generosità dei ricchi, non avremmo le cattedrali. Gesù non ha rifiutato il nardo costoso della generosissima Maria. Dio ha rimandato i ricchi a mani vuote, dice Maria nel Magnificat, ma si è fatto ospite alla tavola dei pubblicani e dei peccatori.
Tutto questo mostra quanto le nostre categorie non tengano davanti alla verità dell’Evangelo. Cristo ci prende lì dove siamo, ma ci chiede di lasciare tutto: all’uomo ricco di abbandonare i suoi beni, e al povero di abbandonare le sue paure. Similmente potrebbe trattarsi dei cattolici di quella destra neo-pagana, razzista, scientista e liberista che sempre più sembra farla da padrona in Europa Oggi, dopo il tramonto del sole del socialismo reale che tanto aveva arso il mondo, non sembra rimanere altro che un placido cielo notturno illuminato dalle tante galassie socialiste (quella ecologista, quella femminista, quella genderista, quella liberista ecc) generate dal big bang della caduta del muro di Berlino.
Come ultima questione preliminare si consideri che le parole contro il mercatismo da un lato e il socialismo dall’altro sono sempre state chiare nella tradizione del Magistero, stante la solidità della dottrina sociale della Chiesa, così come si rinviene in quell’opera monumentale che, in questo senso, è la “Rerum Novarum” di Leone XIII. Oggi, invece, pur restando fedele al suo passato, non avendo mai operato una revisione o una critica dello stesso, la sinistra è foriera di una visione sincretistica, individualistica, scientistica, risultando fortemente legata alla tirannia del totalitarismo odierno, cioè al non-cognitivismo etico, o, più semplicemente, al nichilismo contemporaneo, ovvero all’idea che non esista nessuna verità, convinzione anche questa, per sua natura, indubbiamente inconciliabile con il cattolicesimo, cioè con una concezione della vita che, invece, si basa non solo sulla rivelazione della verità, ma sul presupposto opposto, cioè sull’esistenza della verità medesima.
Se un cattolico vota Destra, a mio parere, commette un delitto morale incommensurabile perché è complice delle conseguenze di chi, senza etica e senza vergogna, usa la «res pubblica» in modo osceno esponendola al ludibrio e alla dissoluzione. Venti anni di fascismo hanno portato l’Italia alla guerra e quindi alla fame e alla morte, alle leggi razziali e alla negazione della libertà. Quindici anni di berlusconismo al governo hanno portato l’Italia in due guerre «preventive», cioè illegittime e immorali, hanno diffuso il senso xenòfobo in tutto il pase, hanno distrutto lo stato sociale.
Mi chiedo allora cosa si dovrebbe dire di movimenti, che magari si alleano alla Chiesa per motivi contingenti, ma che hanno radici in contrasto con l’universalità del messaggio cristiano e con la caratteristica dell’insegnamento di Gesù, che è quello di “amarsi come Lui ci ha amati”, amando anche i nemici, dedicandosi così agli altri, al di là dei propri interessi, donandosi fino a morire come Lui ha fatto. Eppure allora gran parte del popolo italiano si sarebbe potuto definire “cattofascista”. E ancora oggi troppi rimpiangono quel tempo, che poteva illudere con un certo sviluppo e con la fierezza della Patria, ma che sponsorizzava il dominio del ceto medio sulla maggioranza dei lavoratori dell’industria e dell’agricoltura e che chiudeva gli occhi ai soprusi della dittatura. Perché la Dottrina sociale della Chiesa, soprattutto negli ultimi tempi, ribadisce che non si deve partire dalla proprietà privata, bensì dalla destinazione universale dei beni, a cui la stessa proprietà privata dei singoli e dei popoli va subordinata. Come si può chiamare identità cristiana quella che esalta l’immagine del Crocifisso ma poi crocifigge tanti fratelli, contravvenendo la caratteristica che Gesù ha voluto dare ai suoi discepoli. Se vogliamo rivendicare il nostro cattolicesimo, non dovremmo tutti rifarci più chiaramente al Vangelo, rispettandoci vicendevolmente nella carità, che ci fa crescere tutti e ci rende, solo quella, veri discepoli di Gesù, veri cattolici? Se un cattolico vota sinistra a mio parere commette un delitto morale incommensurabile ..quella pericolosa carnevalata che è il matrimonio tra soggetti dello stesso sesso, perché dobbiamo prendere atto del fatto che ormai siamo al di là di questo e che l’Europa e non solo ha ormai ceduto a questa triste realtà che per noi, cristianamente parlando, è un’autentica aberrazione, che può solo condurre prima verso la follia, poi dalla follia all’auto-distruzione, perché alla cultura della vita che nella vita nascente e nel nucleo familiare ha il proprio centro, stanno sostituendo un cultura della negazione della vita, imponendo in tal modo un’autentica cultura della morte. Come possono, due lesbiche o due gay che giocano alla famiglia e ai genitori e che hanno creato una vera e propria parodia di famiglia, che hanno fatto e messo in piedi tramite uteri in affitto, madri-surrogate e manipolazioni genetiche lo scardinamento della famiglia e di conseguenza le basi che reggono il vivere comune? E le battaglie sull’eutanasia di Stato e sul biotestamento? E quelle sulla droga libera? Il pensiero unico che li pervade gli fa dire: ”Io sono il signore della mia vita io scelgo e decido ciò che voglio essere…”
Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:
«Questo popolo mi onora con le labbra ma il loro cuore
è lontano da me. Invano mi rendono i loro culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini». Mt 15, 7-9
Mauro Zenoni