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D’accordo con Eugenia Rocella sull’aborto: evitiamo polemiche strumentali

Intervenendo sulla questione dell’aborto su La Repubblica (CLICCA QUI), la neo Ministra alla Famiglia Eugenia Roccella ha detto : “Io ho ricevuto attacchi strumentali sia nel contenuto che nel problema in sé: io non ho le deleghe sulla legge sull’aborto, non riguarda me. E anzi, io difendo la legge 194. Ma l’avversario più comodo per la sinistra ztl è la costruzione di una figurina bigotta e reazionaria su cui scagliare le freccette, cioè io. Ma confrontarsi con idee diverse, che non siano tipicamente pro life, per loro è complicato”.

Non si può essere non d’accordo sul punto specifico e su tutto quello che vi è di sotteso. Temi come quelli dell’aborto non possono essere lasciati alla mera polemica politica. In questo senso dev’essere interpretata la sua valutazione sulla Legge 194 da lei definita “una legge molto equilibrata” e a proposito della quale ricorda i “paletti” previsti dal provvedimento qual è quello relativo al  diritto all’obiezione di coscienza.

A questo proposito ribadiamo il concetto che questa è materia da affrontare con la ricerca della più ampia condivisione possibile, a partire dall’attuazione di tutte le sue parti, cosa che finora non è stata. Al punto che la Legge 194 è comunemente presentata come quella sull’aborto mentre, invece, è stata concepita anche per la tutela della procreazione. Ed è per questo che INSIEME si è fatto promotore da tempo del lancio di una petizione (CLICCA QUI) i cui contenuti abbiamo visto ripresi anche dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Si tratta adesso, consapevoli che questo, come altri temi eticamente ed antropologicamente sensibili non possano essere oggetto dell’azione governativa, ma lasciati ad un’ampia riflessione da parte dei parlamentari che nella loro coscienza possono giungere ad una determinazione serena e scevra di ogni valutazione ideologica o di contrapposizione politica.

Speriamo che sia la maggioranza, sia l’opposizione recepiscano lo spirito di Eugenia Roccella nel dare piena attuazione ad una legge dello Stato da considerare in parte disattesa da circa 44 anni per tutta la parte che si configura come una vera e propria azione di “prevenzione” a sostegno della procreazione e nel rispetto della già citata obiezione di coscienza.

 

 

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