Quella di La Russa è solo nostalgia?
La politica è fatta anche di sentimenti.
Guai se non fosse così . Nella politica ci sta, ci deve stare tutto quello che c’è nella vita.
Non siamo automi, e anche i sentimenti esigono di essere governati.Quando tracimano rischiano di oscurare una obiettiva valutazione dei fatti.
Va compreso il personale turbamento di chi vede sconfitto, anzi condannato senza appello dalla storia, quella sorta di ideale che fa tutt’ uno con il proprio abito mentale.
E’, ad ogni modo, legittimo, ed anzi necessario e doveroso, chiedersi se certe esternazioni di autorevoli esponenti della destra siano solo la patetica manifestazioni di una invincibile nostalgia oppure adombrino una voglia di “revanche” che può far male al nostro Paese.
Come su queste pagine è gia’ stato osservato da tempo, il “presidenzialismo”, non a caso storico cavallo di battaglia del MSI, non si esaurisce nella sua dimensione tecnico-istituzionale e, addirittura, si puo’ dire, va oltre la mera attestazione di un indirizzo politico, assumendo, piuttosto, una coloritura di carattere ideologico.
Rappresenta, per taluni, il tentativo di introdurre nel nostro ordinamento istituzionale, laddove vive il “principio democratico”, quel “principio di autorità” ed che, sia pure nella forma meno eclatante oggi storicamente praticabile, allude a quella cultura dell’ “uomo forte” che, a sua volta, rievoca il ventennio.
Insomma, non è solo folklore.
Anziché mettere tra parentesi i vent’anni di dittatura fascista, c’è chi sogna si compiere la stessa operazione nei confronti della Repubblica democratica, fondata su quella Costituzione che è testimone vivente dell’ antifascismo, quasi si volesse consumare nei suoi confronti una sorta di vendetta postuma.
Né cambia l’ordine delle cose l’impacciato tentativo del Presidente del Senato di contraddire se stesso.
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