Pur di averla vinta sulla questione del trasferimento dei migranti in Albania non si ha timore di diventare drammaticamente ridicoli. E riaprire la questione delle valutazioni in base a cui il Governo ritiene “sicuri” paesi che non lo sono. Tra questi l’Egitto i cui uomini dei servizi segreti non hanno esitato a rapire, torturare ed uccidere brutalmente il nostro Giulio Regeni.
E non solo, l’Egitto ha pervicacemente, e ancora lo fa, negato ogni tipo di collaborazione affinché i responsabili di quell’atroce delitto si presentino di fronte al tribunale italiano che li sta processando.
La storia degli ultimi anni dell’Egitto e nota a tutti, con le sue vicende legate al sanguinoso confronto politico interno che ha portato ad un colpo di stato, all’eliminazione degli avversari politici e a processi sommari, quando ci sono stati.
E’ questa una vicenda antica che sicuramente è “inquinata” dai giacimenti petroliferi scoperti di fronte alle coste egiziane. Ma la dignità nazionale che può dinanzi a certe cose … se poi serve anche per tenere il punto.