Politica Insieme apprezza e sostiene il MANIFESTO PER LE ELEZIONI REGIONALI 2020. IL FUTURO DELL’EMILIA ROMAGNA, sottoscritto da undici Associazioni di area cattolica di Bologna, che mette al centro del dibattito politico e della campagna elettorale sensibilità e istanze coerenti con il Manifesto ( CLICCA QUI ) lanciato di recente a livello nazionale per la costituzione di un soggetto politico nuovo di ispirazione cristiana e popolare.
Riteniamo che i temi evidenziati costituiscano i fattori qualificanti sui quali bisogna fare leva per rafforzare la coesione sociale ed aumentare il livello di benessere dell’Emilia Romagna, in una prospettiva di miglioramento delle condizioni di vita delle persone e delle famiglie, delle imprese e di tutti i corpi intermedi, nella prospettiva di favorire la crescita di una cultura della sussidiarietà che sia tale nella sostanza e non soltanto per evocazione del nome.
Il nostro auspicio è che i vari candidati alla Presidenza della Regione e le loro liste di riferimento possano valorizzare l’iniziativa e si impegnino a tradurre i vari punti contenuti nel documento in provvedimenti concreti, nell’attività amministrativa della nostra Regione ed in generale nell’elaborazione di strategie e programmi di sviluppo economico e sociale dei nostri territori e delle nostre comunità. Da parte nostra vigileremo sull’attuazione effettiva degli impegni che verranno assunti.
Politica Insieme- Emilia Romagna
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MANIFESTO PER LE ELEZIONI REGIONALI 2020 – IL FUTURO DELL’EMILIA ROMAGNA
In vista delle prossime elezioni regionali, Acli, Azione Cattolica, Centro G.P. Dore, Compagnia delle Opere, Cif, Comunità di Sant’Egidio, Confcooperative, MCL, Mlac, UCID di Bologna, ribadendo la propria autonomia da ogni partito, confermata dal pluralismo culturale, politico e sociale che contraddistingue le suddette Associazioni, presentano questo manifesto di indirizzo rivolto a tutti i candidati e alla Società regionale, ritenendo di essere luoghi privilegiati di incontro e confronto sui temi che riguardano l’interesse collettivo e il bene comune. Per questo motivo sentiamo la responsabilità di farci interpreti delle esigenze e delle istanze delle migliaia di cittadini che incontriamo quotidianamente nei nostri uffici, servizi e circoli. Con questo documento, che non è uno scritto programmatico e non ha pretese di completezza, vogliamo dare un contributo alla campagna elettorale, riproponendo gli alti valori e principi di cui le Associazioni che rappresentiamo, da sempre, sono portatrici.
LE NOSTRE PROPOSTE:
SUSSIDIARIETÀ: chiediamo che si applichi a tutti i gradi dei servizi alla persona ed al territorio, a tutti i livelli decisionali, nel rapporto pubblico/privato, cioè delle P.A. coi cittadini singoli o associati (corpi intermedi) e le imprese, a partire dall’analisi dei bisogni, per arrivare alla messa in atto di soluzioni condivise ai problemi contingenti, la cui gestione non dev’essere necessariamente pubblica. La nostra Regione ha sviluppato modalità e prassi in questa direzione. Riteniamo necessario che tale modalità vada consolidata e ampliata con la valorizzazione piena di tutte le forme di partecipazione e di auto-organizzazione delle società civile e dei corpi intermedi, in una logica di co-progettazione e di co-programmazione, oltre che di gestione, che superi la dicotomia pubblico/privato e che riconosca la natura e la finalità pubblica dell’azione del privato sociale in tutte le sue articolazioni.
FAMIGLIA: chiediamo la promozione di concrete ed efficaci misure fiscali che favoriscano il formarsi di nuove famiglie e la serena sopravvivenza di quelle già costituite – e di altri sostegni economici (diretti e indiretti) finalizzati all’educazione dei figli nelle varie fasi della loro crescita, affinché essa possa riappropriarsi del ruolo di nucleo primario della società – i cui diritti sono riconosciuti e tutelati costituzionalmente in quanto “società naturale fondata sul matrimonio” (art.29 e 31 Cost.), affinché non venga relegata al ruolo di ammortizzatore sociale in modo residuale e strumentale. Occorre tenere conto degli effettivi carichi familiari nella definizione delle misure fiscali e nella tariffazione dei servizi, promuovendo incentivi per la formazione di giovani famiglie, promuovendo iniziative che portino ad un incremento della natalità, ad esempio portando ad una sempre maggiore conciliazione tra i tempi di lavoro e quelli della vita familiare. Si chiede la costituzione di un’Agenzia per la famiglia e di un assessorato alla famiglia e disabilità.
EDUCAZIONE: chiediamo che si applichi la sussidiarietà anche alle politiche educative. Si valorizzi l’esperienza delle scuole paritarie come esempio fondamentale di sussidiarietà e pluralità, sottolineandone altresì il valore educativo e garantendo alle famiglie, con particolare attenzione a quelle degli alunni con disabilità, il diritto di scelta dei percorsi scolastici, tramite politiche fiscali adeguate, per conseguire una completa equiparazione a tutti i livelli tra la scuola pubblica statale e la scuola pubblica gestita da enti privati. Auspichiamo ulteriori investimenti sui percorsi di “Istruzione e formazione professionale” (IeFP), permettendo l’accesso diretto agli stessi a conclusione della scuola secondaria di primo grado. Chiediamo di alzare le soglie ISEE e di tenere maggiormente in considerazione i carichi familiari nel determinare i contributi economici per l’acquisto dei libri di testo.
Chiediamo altresì che venga valorizzata la priorità di scelta educativa dei genitori come sancito dall’articolo 30 della Costituzione e dall’art.26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, mediante la promozione di una sempre più stretta collaborazione tra scuola e famiglia, incentivando la partecipazione dei genitori alla vita scolastica e la comunicazione scuola-famiglia, ad esempio promuovendo la cultura del consenso informato preventivo, come da specifica normativa nazionale. Chiediamo che venga garantito, nelle scuole di ogni ordine e grado, l’accesso a percorsi formativi pluralisti e la libertà di scelta di genitori e studenti nel campo dell’educazione affettiva, invitando ad una verifica adeguata dei materiali proposti agli alunni.
LAVORO E IMPRESA: chiediamo che la formazione professionale sia meglio integrata rispetto alle richieste e alle reali esigenze delle imprese. Occorre puntare con decisione sulla dimensione partecipativa locale. Chiediamo una maggiore personalizzazione dei percorsi di inserimento lavorativo, che tengano conto dei carichi familiari, affinché risultino più efficaci. È necessario un maggior coordinamento tra essi perché, al momento, c’è una dispersione di risorse, anche a causa di una sovrapposizione di servizi che coinvolgono sempre gli stessi beneficiari. Auspichiamo un maggior sostegno ai percorsi di avvio d’impresa, di workers buy out e Cooperative di Comunità, favorendo un reale e stabile inserimento lavorativo delle persone con disabilità e in situazione di disagio sociale, coinvolgendo le aziende del territorio in percorsi di responsabilità sociale d’impresa. Auspichiamo una semplificazione e “sburocratizzazione” delle procedure amministrative.
CASA: siamo convinti che l’abitare non significhi soltanto occupare un luogo fisico, ma coinvolga anche gli aspetti relazionali e comunitari, per questo occorre sostenere tutte le nuove esperienze di co-housing, di gestione condivisa di servizi negli spazi condominiali e di animazione dei quartieri, riqualificando le aree maggiormente esposte a fenomeni di disagio sociale che spesso generano tensioni tra cittadini e criminalità. Le politiche di diritto allo studio universitario siano integrate con quelle di accesso alla casa, per rompere il circolo vizioso originato dalla forte concorrenza in diverse città della regione tra la domanda di accoglienza turistica, studentesca e di abitazione primaria. Senza accesso ad alloggi a prezzo abbordabile (o ad incentivi economici) la nostra regione soffrirà della caduta di importanza delle istituzioni universitarie e dei costi eccessivi da sostenere per chi si trasferisce in regione per lavoro, o per chi vuole formare una famiglia.
CORPI INTERMEDI: Valorizzarne il ruolo “politico” di proposta, di attivazione e coinvolgimento dell’opinione pubblica, di indirizzo sulle priorità da perseguire, di formazione di una classe dirigente avvezza all’esercizio democratico ed al confronto quotidiano con la vita delle persone, dunque meglio di altri in grado di assumersi responsabilità: senza di questa la vita democratica ne subirebbe le conseguenze, ed è proprio la sua assenza che sta provocando il “gap” con la dimensione civile. Non si può pensare che il ruolo delle associazioni o della società civile sia quello di “riserva” dell’una o dell’altra parte politica.
WELFARE e DIRITTI: chiediamo un sostegno anche economico alle famiglie che accudiscono anziani o disabili presso il proprio domicilio, anche con l’ausilio di colf e badanti per cui, ad oggi, non sussistono aiuti economici se non un modesto sgravio fiscale. È necessario favorire collaborazioni e sinergie in un’ottica di rete e di sistema regionale, che razionalizzi e ottimizzi le risorse evitando la dispersione di idee progettuali e di energie presenti nei vari territori. La regione si faccia promotrice di politiche che favoriscano la integrazione tra le forme di welfare aziendale e le azioni di welfare della amministrazione a livello locale in un’ottica di sussidiarietà, incentivando l’applicazione di questi processi, per dare dignità a tutti i lavoratori.
Le politiche regionali diano particolare attenzione alle fasce di popolazione escluse da ogni forma di welfare aziendale o mutualistico/assicurativo, a causa delle proprie condizioni sociali o della occupazione saltuaria o legata ad attività di piccole dimensioni, anche favorendo la creazione di forme autonome di welfare mutualistico in cui la Regione possa fare da promotore e garante.
Sosteniamo il diritto alla vita e alla tutela della maternità, che non può essere sottoposto a mercificazioni che sottintendono la ripartizione della società in soggetti portatori di diritti illimitati e altri ridotti a puro oggetto di sfruttamento per soddisfare i desideri dei primi.
INTEGRAZIONE: la complessità e la dimensione dei fenomeni migratori che stanno interessando l’Italia e la Regione richiedono l’urgente definizione di una chiara cornice culturale entro cui condurre in sicurezza il delicato processo di integrazione e interazione cui siamo chiamati: inte(g)razione e sicurezza, accoglienza e legalità entrano in gioco come facce della stessa medaglia in quanto l’incontro non è mai astratto tra culture, ma sempre tra persone, che devono essere conosciute nella loro interezza. Il fenomeno dell’immigrazione non deve essere letto in chiave semplicistica, ma affrontato tenendo conto della sua complessità. Occorre garantire un equilibrio che parte “dal dovere di garantire ad un determinato territorio un equilibrio culturale in rapporto alla cultura che lo ha prevalentemente segnato” (Giovanni Paolo II, Giornata mondiale per la pace del 2001). A tal proposito chiediamo un riconoscimento del valore della dimensione religiosa, che si dimostra un fattore potente di aggregazione e di crescita positiva di capitale sociale e rappresenta un aspetto della vita sociale e culturale degno di rispetto e attenzione da parte dell’amministrazione pubblica.
AMBIENTE / TUTELA DEL TERRITORIO / INFRASTRUTTURE: il rispetto dell’ambiente è nel dna delle nostre Associazioni implicando il rapporto tra uomo e creato, così come ci ricorda Papa Francesco nei suoi continui interventi, in particolare con la Lettera Enciclica LaudatoSi’, un riferimento autorevole e universale. La tutela del territorio comporta anche una valorizzazione di tutte le risorse in termini paesaggistici e storici, mediante un sostegno concreto alle varie organizzazioni sociali ed imprenditoriali che operano per lo sviluppo delle comunità locali. Connessa a questo ambito è la necessità di infrastrutture nell’ambito di obiettivi di conciliazione tra viabilità-esigenze di mobilità di persone e merci e vivibilità-salubrità e tutela ambientale nei territori intervenendo in modo razionale e mirato su tutta la rete (ferrovie, strade, autostrade e tangenziali, trasporti pubblici, piste ciclabili, parcheggi…) nella logica della intermodalità.
Da ultimo ma non ultimo, vanno incrementate ed ulteriormente incentivate e sostenute le iniziative sociali e le attività economiche che operano a favore e nell’ambito della c.d. Economia Circolare e Green, del ri-uso e del risparmio energetico, nonché di produzione diffusa di energie alternative e rinnovabili mediante le attività d’impresa e trasportistiche eco-sostenibili.
GIOVANI: i giovani non sono il futuro ma il presente: è su questa convinzione che occorre promuovere la partecipazione e il protagonismo essenziale delle giovani generazioni. Lavorare al presente, guardando al futuro: “educare per rendere più umani noi stessi e la realtà che ci circonda” (Papa Francesco), scegliere di vivere da protagonista, senza riserve e completamente con le proposte più avanzate, scegliendo il mondo del lavoro e dell’educazione come settore privilegiato. Questo tema, troppo spesso, viene considerato solo come “trasversale”: per i giovani chiediamo, invece, una struttura dedicata, che possa coordinare tutte le opportunità e le esperienze che vengono offerte a livello locale dai diversi attori.
Aderiscono:
Acli provinciali di Bologna
Azione Cattolica diocesana Bologna
Centro G.P. Dore
Compagnia delle Opere Bologna
Cif Comunale di Bologna
Comunità di Sant’Egidio Bologna
Confcooperative Bologna
MCL Bologna
MLAC Bologna
Ucid Emilia Romagna
Presidente Consulta Ass. Familiari Comune di Bologna