Una premessa prima della lettura del brillante articolo di un nostro assiduo collaboratore, Massimo Brundisini, che sull’epidemia da Covid -19 e sulla guerra d’Ucraina non ha mancato di darci le sue valutazioni ed interpretazioni con le quali non c’è sempre stato un accordo completo. Ma noi non crediamo nell’informazione di regime e siamo consapevoli che il concetto che mai tramonterà, finché resterà la razza umana, quello del “cogito ergo sum”, non sia frutto di un qualcosa che ci venga dallo spazio iperuranico, ma dalla capacità e coraggio di avventurarsi nei tanti segni e nelle tante notizie che quotidianamente ci pervengono.
La premessa è la stessa che ho fatto direttamente a Massimo quando telefonicamente mi ha annunciato l’arrivo del suo intervento: io non credo negli Ufo, nell’ufologia e negli ufologi!
Temo che dietro tanti fenomeni misteriosi possa esserci qualcosa di fortemente umano e inconfessabile. Avendo letto da ragazzo quasi tutta la produzione di Peter Kolosimo sono certamente incuriosito delle tante domande che siamo costretti a porci di fronte a ciò che resta al di là della nostra attuale conoscenza.
E credo dunque che, giacché resterà sempre la domanda leopardiana “Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi? dimmi: ove tende Questo vagar mio breve, Il tuo corso immortale?”, sia sempre comunque necessario interrogarci, ed interrogare chi di dovere sui fatti. Anche se aprono la finestra sull’improbabile.
GI
Viviamo momenti caotici e, allora, mi è sembrato utile, anche per poter avere una visione da una diversa prospettiva, estrapolare, dal mare magnum di informazioni da cui siamo bersagliati, una notizia che si caratterizza per essere apparentemente avulsa dai fatti contingenti. Anche se, forse a ben vedere, le cose non stanno proprio così. Partendo da quella notizia, farò alcune mie considerazioni che potremmo definire di “fantapolitica”, ma basate su fatti reali e acclarati, sui quali cui cala spesso una cappa di silenzio. Mettendo insieme i vari tasselli del puzzle, ecco venir fuori una verità di portata epocale che potrebbe sicuramente illuminarci e auspicabilmente portarci fuori dal marasma.
Ecco la notizia, che è un po’ la notizia del giorno: oggetti volanti non identificati, comunemente chiamati UFO, sono stati abbattuti nei cieli dell’Alaska e del Canada. La precisazione del governo canadese, che ha dichiarato non trattarsi di UFO, suona quasi come un’excusatio non petita. Dopo i palloni sonda, che rientravano nel nostro bagaglio cognitivo, l’ultimo oggetto colpito, della grandezza di un maggiolino Volkswagen (sic!), aveva la forma di un siluro ottagonale con filamenti che fuoriuscivano verso il basso, quindi lontano dai nostri modelli usuali, e presentava peculiari ed inspiegabili prerogative di movimento. Il generale americano Glen VanHerck, comandante del Norad, la principale base della difesa aerea statunitense, ha dovuto rispondere a una domanda storica chiesta dai giornalisti durante una conferenza stampa: sono Ufo? “Lascerò che la comunità dell’intelligence […] lo capisca. Non ho escluso nulla. A questo punto continuiamo a valutare ogni minaccia o potenziale minaccia”. Quindi ipotesi aperte.
Andando indietro di qualche mese, sappiamo che il Pentagono ha dovuto fare chiare ammissioni e pubblicare documenti sulla presenza dei cosiddetti UAP (Unidentified Aerial Phoenomena), inquadrati a più riprese nei radar dei caccia statunitensi. Una gran mole di informazioni sono state declassificate (ben 510 avvistamenti recenti), come da ingiunzione del Presidente Trump, ed è possibile reperire moltissimo materiale in rete. Di recente il numero degli avvistamenti ha subito una notevole accelerazione (CLICCA QUI , QUI e QUI)
Sulla scia di questa notizia, esaminiamo allora alcuni tasselli del puzzle. Il primo riguarda un fatto risalente a molti decenni fa e si tratta della straordinaria vicenda vissuta da un grande eroe statunitense, primo sorvolatore del Polo Nord, e in seguito esploratore dell’Antartide a più riprese, l’Ammiraglio Richard Evelyn Byrd. Prima di morire, contravvenendo al segreto che gli era stato imposto, rilasciò dichiarazioni sconvolgenti circa il suo incontro con quello che lui chiama il Maestro, incontrato in un mondo sconosciuto nel quale si era imbattuto durante le sue esplorazioni al Polo Sud. Racconta Byrd che il suo aereo, con i motori e i comandi bloccati, era stato trainato da una forza invisibile in un luogo ricco di vegetazione e si poteva vedere in lontananza una “grande città scintillante che vibrava di sfumature dai colori arcobaleno”. Il motivo di quella convocazione, che lo avevano prescelto per la sua riconosciuta grande statura morale, era la grande preoccupazione degli interlocutori da lui incontrati per l’utilizzo degli armamenti atomici.
Per la breve sintesi dalle sue vicissitudini che tutti potranno poi approfondire CLICCA QUI e QUI.
Ed ecco un breve brano emblematico estrapolato dal suo diario:
«Admiral R. E. Byrd, USN: Devo scrivere questo diario di nascosto e in assoluta segretezza. Riguarda il mio volo del 19 Febbraio dell’anno 1947. Verrà un tempo in cui la razionalità degli uomini dovrà dissolversi nel nulla, e si dovrà allora accettare l’ineluttabilità del Vero. Io non ho la libertà di diffondere la documentazione che segue, forse non vedrà mai la luce, ma devo comunque fare il mio dovere e riportarla qui con la speranza che un giorno tutti possano leggerla, in un mondo in cui l’egoismo e l’avidità di certi uomini non potranno più sopprimere la Verità”. Evidentemente parole da meditare, ed è da tener presente che l’incidente di Roswell, di cui parlerò dopo, è del 2 luglio 1947.
Rimanendo dalle parti del Polo Sud, ecco un secondo tassello, in realtà una storia che ha dell’incredibile e che vede come protagonisti personaggi di grande attualità: Papa Francesco, il Patriarca Kirill e Vladimir Putin. Siamo nel settembre del 2015 e in Arabia Saudita avviene un episodio che ha del sovrannaturale: durante gli scavi sotto la grande moschea della Mecca, viene ritrovato un misterioso reperto. Quando gli addetti cercano di aprirlo, si produce una tremenda energia che uccide 15 operai, fa crollare rovinosamente un’imponente gru e in superficie muoiono 107 pellegrini. Era il 12 settembre, ma un ulteriore tentativo fatto il 24 settembre avrebbe provocato sembra addirittura 4000 vittime, si disse per la fuoriuscita di una energia incontrollabile, una scena che sembrerebbe simile a quella del film “Indiana Jones e l’arca perduta”.
Il governo riferì che i pellegrini erano stati schiacciati nella calca, e poi decise di chiedere aiuto alla Russia. Il motivo di tale richiesta risiedeva nel fatto che le istruzioni utili a gestire quella che a quel punto era stata identificata come l’Arca di Gabriele, risalente ai tempi di Maometto, erano in possesso del Patriarca Kirill dai tempi delle crociate, ma solo una metà, essendo l’altra metà in possesso del Vaticano: ed ecco allora svelato il motivo reale dello storico incontro e abbraccio, dopo mille anni di separazione, tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill a Cuba nel novembre del 2015. A convalida delle motivazioni che avevano portato a quell’incontro, subito dopo Kirill parte per il Polo Sud, dov’è presente un’unica piccola chiesa in legno, appunto ortodossa. Nel frattempo il governo saudita aveva chiesto a Putin di prendere in consegna l’Arca e Putin aveva inviato una flotta che l’aveva trasportata da Gedda al Polo Sud, dove c’era ad attenderla il Patriarca. Alcuni mesi più tardi, nel novembre 2016, ad infittire il mistero e forse non casualmente, si reca al Polo Sud anche John Kerry, Segretario di Stato, e in seguito anche il direttore della CIA e l’astronauta Buzz Aldrin. Come mai tanto affollamento? A chi è stata consegnata l’Arca? Tra l’altro, subito dopo il trasporto dell’Arca, Putin scatena la guerra vittoriosa in Siria. Ai seguenti link la storia completa per chi fosse interessato, con risvolti direi fantascientifici: una mia considerazione è che forse è giunto il momento di non portare più avanti la politica dello struzzo CLICCA QUI, QUI, e QUI.
Terzo tassello: venerdì 31 luglio 2020 Elon Musk, non certo l’ultimo sprovveduto, ha twittato: “Ovviamente furono gli alieni a costruire le piramidi”. In aggiunta ha suggerito l’ipotesi che il Faraone Ramses II fosse un extraterrestre. In una intervista ha anche accennato al fatto di voler ritornare “sul suo pianeta”: solo battute?
Un ultimo tassello riguarda la famosissima Area 51, dove si ritiene che siano conservati i resti dell’UFO precipitato a Roswell il 2 luglio del 1947: una ricostruzione fatta dalla giornalista investigativa Linda Moulton Howe, pluripremiata agli Emmy Awards, ipotizza che in realtà l’UFO fu abbattuto dagli americani, ma la reazione fu devastante con decine di aerei abbattuti nei giorni successivi. Ricordiamo che Roswell è ubicato vicino a Los Alamos, il sito di sperimentazione e produzione delle prime atomiche statunitensi e per tale motivo da alcuni ricercatori viene ipotizzata la teoria che la comparsa di avvistamenti di UFO, e il loro possibile abbattimento, sia legata alla volontà di impedire l’utilizzo dell’arma atomica. La CNN riferisce che l’UFO abbattuto sull’Alaska potrebbe essere un’astronave aliena: “Quando hanno osservato l’oggetto, non hanno potuto identificare alcun sistema di propulsione identificabile e non sapevano come facesse a rimanere in aria” (CLICCA QUI e QUI).
Ecco allora il collegamento con gli oggetti abbattuti in Nord America: solo fantapolitica? Forse sarebbe meglio indagare. La flotta russa armata con testate nucleari si è portata per la prima volta dalla fine della Guerra fredda nel Mar Baltico e il Ministro degli Esteri russo Lavrov ha detto che l’Occidente è vicino al punto di non ritorno (o lo ha superato?).
Ricordiamo allora le rivoluzionarie affermazioni fatte nel 2005 dall’ex Ministro della Difesa e vice Primo Ministro canadese Paul Hellyer: “Gli UFO sono reali come gli aerei nel cielo. È giunto il momento di accettare “la realtà più ampia” e fare piani che includano problematiche cosmiche. Ciò che si chiede, quindi, è una rivoluzione spirituale ed intellettuale senza precedenti nella nostra storia scritta”. Per chi volesse saperne di più sulle rivelazioni di Hellyer, segnalo il suo libro “La luce alla fine del tunnel: piano di sopravvivenza per la specie umana”, edizioni Verdechiaro, che ho tradotto nel 2013. Il titolo è sicuramente impegnativo, ma comunque ben augurante.
Massimo Brundisini