Francesco Cossiga ci ha lasciati esattamente tredici anni fa; in una così triste ricorrenza, al di là del dolore che prevale nelle tante persone che gli hanno voluto bene e che lo ricordano con affetto, è interessante porsi una domanda: quale eredità politica e intellettuale ha lasciato il Presidente Emerito all’Italia di oggi?
Sovrapponendo il percorso compiuto dallo Statista sassarese alla stretta attualità, si possono trovare esaurienti risposte ad un tale quesito. Per esempio, basti pensare al valore dell’atlantismo, autentico caposaldo del suo impegno istituzionale (la scelta rivelatasi strategica degli euromissili nel 1980 è certamente la più rilevante azione di politica estera del Governo Cossiga); oppure, i ripetuti e purtroppo inascoltati appelli rispetto all’esigenza assoluta di inaugurare concretamente la stagione delle grandi riforme costituzionali e della giustizia, passaggi indispensabili per giungere ad un’effettiva maturazione della nostra democrazia; ancora, la necessità che nel Paese dovesse trovare sempre adeguato spazio una politica centrista, nel solco della tradizione di De Gasperi e Sturzo, che Cossiga si batté per preservare dal crollo dei partiti protagonisti della Prima Repubblica; infine, la totale e convinta dedizione allo Stato e alla Patria.
Tutto ciò costituisce un formidabile patrimonio di ideali coerenti, coraggiosi e innovativi che hanno un senso profondo ancora oggi e ci dice che il pensiero del Presidente Emerito è più attuale che mai. Sta a chi si riconosce nella sua figura, con tutto ciò che di significativo continua a rappresentare, non disperdere questa preziosa eredità, contribuendo a tenere vivo il ricordo di Francesco Cossiga.
Un amico