E’ oramai un classico: certi giornali sembrano aspettare le dichiarazioni di Papa Francesco per attaccarlo, criticarlo e, tra le righe, provare persino a renderlo ridicolo. E’ accaduto nuovamente dopo che il Pontefice ha ricordato qualcosa di molto semplice detto da Gesù e riportato nei Vangeli: “è più facile che un cammello passi nella cruna di un ago che un ricco entri nel Regno dei Cieli”. Un tema che ritorna spesso anche in altre parti della testimonianza dei quattro evangelisti. Quello della ricchezza.

E su questa questione dibatterono a lungo i primi cristiani e i Padri della Chiesa. Al punto che esiste una vera e propria “patristica” sul cristiano e la povertà, il cristiano e la ricchezza. Di questo si è fatto interprete Papa Francesco che, evidentemente, continua su di una linea a chi ha del cristianesimo tutta un’altra idea, molto adattata a se stessi e …  alle proprie tasche e ceto sociale.

Questi giornali cui ci riferiamo sembravano persino meravigliati che Francesco ricordasse le responsabilità sociali dei ricchi e li richiamasse a riflettere sul loro egoismo e sulla smania di accumulare ricchezze. Noi siamo meravigliati di tanta grassa ignoranza. Cui si aggiunge l’idea di un cristianesimo piccolo borghese, o “finanziario” se le cose sono concepite in grande, fatto di egoismo sociale e di destra politica. Cosa che del resto che, questi fogli in mano a imprenditori pienamente coinvolti con la politica e interessati a costruire una società dell’individualismo animata solo dal consumismo e dalla delega a chi comanda, propalano a piene mani mentre sostengono chi bacia i rosari e che, però, persegue politiche divisive e classiste.

Noi, invece, diciamo grazie a Francesco che tiene vivo il messaggio evangelico della solidarietà, della Giustizia sociale, premessa indispensabile di un’autentica democrazia partecipata, e dell’equità. Così, come del resto hanno fatto tutti i grandi papi a partire da Leone XIII con la sua Rerum Novarum, la prima pietra di quel grande patrimonio del Pensiero sociale della Chiesa che, ricollegandosi ai primi cristiani, rende sempre attuale e “politicamente” concreto il messaggio evangelico. Il quale invita, oltre che con Dio, a misurarsi con il prossimo, sotto qualunque forma esso si presenti e in qualunque contesto. Anche in una società in cui abbiamo sempre più ricchezze sterminate in mano a pochi e molti di più che non hanno neppure il minimo sufficient.

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