Ho seguito gli incontri del G20 a Roma e in Inghilterra e, pur alzando più volte il volume della televisione e
ricercando nei discorsi, non ho mai trovato riferimenti alla famiglia. Mi sono detto:” Tutti che vogliono difendere la terra che dà risorse per vivere ma nessuno ha parlato di chi per primo insegna ad usare queste risorse, la famiglia”.
Il soggetto di G20 e Cop26 è stata l’economia. Un’ economia che è soggetto di sé stessa e che fa di ogni essere
umano lo strumento per ottenere ciò che essa reputa necessario per alcuni pochi suoi adepti. Questi adepti sono dimentichi che la Famiglia è insita nella stessa etimologia della “dea” che loro stessi servono ciecamente (οἴκος (oikos), “casa” e νόμος (nomos), “norma” o “legge”, letteralmente significa quindi “gestione della casa”).
La famiglia dov’è? Beh, la famiglia negli stessi giorni era al centro dell’attenzione in un paesino della valle
Camonica. Non sto a raccontarvi l’incontro che trovate a questo link ( https://www.famiglienumerose.org/pronti-a-
ripartire/ ), ma vorrei condivider una breve riflessione.
La famiglia è spesso vista come un problema e mai come una risorsa. Occorre cambiare sguardo guardare
alle famiglie come risorse future “in atto” e non “in potenza”. A Boario erano presenti famiglie numerose da 4 a 12 figli di ogni regione italiana e non sono marziani ma, terrestri seri e coerenti per le loro scelte di investire in risorse che si chiamano figli.
Una famiglia più è numerosa meno consuma (gli avanzi non avanzano). Una famiglia più è numerosa meno
inquina (dove ci si scalda in tre ci si scalda in 12). Una famiglia numerosa ricicla (un figlio di un anno indossa gli
stessi indumenti che furono del fratello di 18). In queste dinamiche allora l’economia, ( dal greco: οἶκος,
oikos, “casa” e λόγος, logos, “discorso” ) diventa discorso sulla casa comune delle famiglie cioè il territorio la nazione, il pianeta.
Al G 20 e al Cop26 , Boario e l’associazione Famiglie numerose non ha molto da dire ma molto da insegnare su come vivere con gioia rispettando non la natura ma il Creato… e questo sarebbe un altro capitolo.
Carlo Polvara