Avanza in Germania la destra neo-nazista di AfD che diventa, sia in Assia che in Baviera, il secondo partito, con percentuali tra il 16 ed il 18 % dei consensi, cioè un incremento netto di almeno cinque punti in ambedue i Lander.
Un’avanzata contenuta dai buoni risultati ottenuti sia dalla CDU e soprattutto, in Baviera, dal partito gemello CSU.
Ambedue esposti, soprattutto a fronte del flop sia dei socialdemocratici di Scholz, sia dei Verdi, a qualche retro-pensiero interno non così fermamente determinato ad escludere ogni possibile collaborazione con la destra estremista.
In nome della governabilità, ovviamente….
Ad ogni modo, la diga della ragionevolezza di una politica equilibrata sembra reggere, almeno per ora, grazie alle forze di ispirazione cristiano-sociale, soprattutto a fronte del fenomeno migratorio che, anche in Germania, rappresenta il grimaldello con cui la destra intende destabilizzare il quadro politico tradizionale.
Siamo immersi in un clima di odio e di violenza, di rancori frammisti a paure, di reciproco sospetto e di diffidenza, di muri materiali e sociali, culturali e spirituali innalzanti ad arte per separare e dividere, in nome di identità che si sentono minacciate e solo nell’avversione alla vittima sacrificale, al “capro espiatorio” di turno, credono di ottenere quella rassicurazione che non trovano altrove.
Un clima che non si manifesta solo nelle guerre conclamate, ma – in forme ovviamente diverse, eppure, in larga misura, riconducibili alla stessa matrice – anche nei paesi democratici e sviluppati dell’Occidente.
Il “nemico”, insomma.
È il “diverso” rappresenta colui che, per definizione, è ostile.
Nella misura in cui – si pensi ad esempio al caso più tipico, al malato di mente – rappresenta plasticamente quel vissuto “altro”, distopico, che pure avvertiamo appartenere, almeno potenzialmente, alla nostra comune dimensione umana e, dunque, avvertiamo come alienante e minaccioso.
C’ è una sottile linea di confine – o meglio di connessione – tra l’esistenza di ognuno e l’orizzonte collettivo in cui i fantasmi di molti si addensano in una nube oscura.