Il governo della Germania ha messo fuori legge il gruppo neonazista degli Hammerskins per dare un chiaro segnale “contro il razzismo e l’antisemitismo”, come ha detto la Ministro degli Interni, Nancy Faeser. Il gruppo rera diventato famoso anche per l’organizzazione di concerti di estrema destra e per la vendita di musica razzista.

La polizia ha perquisito le abitazioni di decine degli esponenti più importanti dell’organizzazione neonazista che, comunque, supera di poco il centinaio di aderenti.

Le autorità tedesche, hanno comunque definito l’azione condotta contro questi estremisti come “un duro colpo contro l’estremismo di destra organizzato” per far finire quelle che sono considerate dal governo di Berlino “azioni disumane di un’associazione neonazista attiva a livello internazionale”.

La Ministro degli Interni ha poi aggiunto che “L’estremismo di destra rimane la più grande minaccia estremista alla nostra democrazia. Ecco perché continuiamo ad agire in modo molto deciso”.

La drastica decisione segue altri interventi degli organi di polizia che recentemente hanno effettuato arresti di quanti hanno esibito simboli vietati durante concerti di estrema destra, venduto  nell’aprile di quest’anno dischi antisemiti e organizzato eventi musicali clandestini.

Secondo quanto è stato dichiarato, l’azione è stata condotta in collaborazione con le autorità degli Stati Uniti, giacché Hammerskins è stata fondata nel Texas nel 1988 e si è diffusa in America, così come in molti altri paesi.

Si tratta della ventesima volta che un’associazione estremista di destra viene messa fuori legge in Germania e l’agenzia di intelligence interna tedesca stima che ci siano quasi 40 mila militanti di estrema destra di cui più di un terzo considerato “potenzialmente violento”.

Secondo un sondaggio commissionato dalla Fondazione Friedrich Eber, e condotto da ricercatori dell’Università di Bielefeld,  gli atteggiamenti estremisti di destra e antidemocratici stanno diventando sempre più diffusi in Germania. L’8% della popolazione ha una visione decisamente estremista di destra e in molti condividono l’idea che ci sarebbero “vite degne e indegne”. Il 15,5% degli intervistati si considera “di centro destra”, mentre il 55% si considera “esattamente al centro”, rispetto al 60% o più del decennio precedente.

Coloro che desiderano uno stato monopartitico e a guida autoritaria (la parola usata nella ricerca era “führer”), sono passati dal 2% al 4% nel 2014-2021, al 6% attuale.

La maggioranza degli intervistati vuole una Germania che si occupi prevalentemente delle questioni nazionali, con il 16% che afferma di volere un paese con un “più forte senso di identità nazionale” guidato da politici la cui priorità dovrebbe essere quella di garantire alla Germania la sua giusta quota di “potere e prestigio”.

Meno del 60% ha dichiarato di avere fiducia nella democrazia e nelle istituzioni, il 20% crede nell’affermazione: “il nostro Paese assomiglia sempre più a una dittatura piuttosto che a una democrazia”. Un terzo ha affermato che “il governo e i partiti ingannano il popolo”.

Più di un terzo ritiene che i rifugiati siano arrivati in Germania solo per sfruttare il sistema di assistenza sociale, mentre il 16,5% accusa gli ebrei di voler “approfittare” del passato nazista.

CV

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