Due brutte notizie sono giunte quasi in contemporanea per Giorgia Meloni. Il suo amico britannico Sunak ha perso in malo modo le elezioni politiche generali nel Regno Unito da lui convocate anticipatamente. Le è venuta ufficialmente meno una sponda importante in quel “grande” gioco internazionale in cui si è impegnata per mietere successi quasi pari a quelli ottenuti all’interno nel settembre del 2022. Giorgia Meloni ha salutato l’uscita da Downing Strett di Sunak ricordando il forte legame maturato tra i due nel corso del tempo, mentre non ha detto niente, invece, sul subentro del laburista Stramer con cui, comunque, dovrà costruire un rapporto su tanti temi comuni che permangono tra Italia e Regno Unito. Resi molto attuali sia per le vicende ucraine, sia per quelle relative al conflitto tra Israele e palestinesi.
Ma forse il colpo più inatteso le è stato portato da quelli che fino a poco fa erano da considerare i fedelissimi amici spagnoli di Vox. Quelli per i quali si era prodigata a dirsi Giorgia, donna, madre, cristiana eccetera, eccetera. Un brutto colpo perché loro l’abbandonano per passare armi e bagagli con Orban. Il Presidente ungherese invece di entrare tra le fila di Giorgia Meloni, come le aveva promesso prima delle elezioni europee, è determinato a creare a Strasburgo un gruppo parlamentare di destra alternativo ai conservatori meloniani. Lo “scippo” di quelli di Vox, che ha seguito l’altro dei conservatori della Repubblica ceca, appare come un atto di concorrenza, se non di ostilità esplicito, e la divaricazione delinea un alone particolare in considerazione dell’atteggiamento che il Presidente ungherese sta sempre più tenendo in merito ai rapporti con la Russia di Putin.
Una questione divisiva che fa parte della più generale diversa strategia da adottare nei confronti della maggioranza uscita dalle urne che le destre non sono riuscite a scalzare.
Giorgia Meloni non può vedere l’Italia esclusa dal consesso decisionale europeo, ma ben sa che questo rimanda ad un’assunzione di responsabilità nei confronti della maggioranza che guiderà Parlamento e Commissione europea. E ciò implica delle conseguenze per l’intera destra italiana.
Non a caso, chi esulta più di tutti per gli “scippi” di Orban, è Matteo Salvini il quale sembra proprio godere di tutto ciò che va storto a Giorgia Meloni. Salvo, poi, continuare a sbracciarsi per rassicurarla sulla tenuta della maggioranza in Italia. E vedremo quando arriveranno taluni appuntamenti come si metteranno le cose tra i due. I nuovi Trattati dell’Unione, il rientro dal debito pubblico, l’applicazione del patto di stabilità, ed anche la continuità, completa o parziale è ancora tutto da definire, della cosiddetta politica “green”, resteranno nodi da sciogliere per tutti i paesi che vorranno avere un Commissario e, quindi, essere partecipi della politica generale dell’Unione.
Al momento, sembrano andare in fumo le attese di Giorgia Meloni nell’accreditarsi come un’autentica leader, se non come unica leader, del conservatorismo europeo dopo lo sfilacciamento dei suoi. In troppi, infatti, stanno a guardare e cercano di gestirsi in proprio i propri interessi. In attesa di capire, tra l’altro, se si realizzerà una saldatura della Le Pen, oggi costretta al silenzio ancora per qualche giorno nel pieno della campagna per il ballottaggio francese, con Orban e costituire a Strasburgo un’ancora più ampia forza di destra dura e pura distinta da quella dei conservatori della Meloni..
A tanti di costoro, può essere questo anche il caso di Vox, potrebbe non essere andato proprio a genio l’atteggiamento ondivago della nostra Presidente del consiglio. Nei mesi scorsi, Giorgia Meloni ha mostrato, prima, una sostanziale disponibilità a viaggiare di conserva con Ursula von der Leyen e, poi, comunque a richiedere una posizione importante per l’Italia. Una concessione, però, che non può che venire da quella coalizione, Popolari, sinistre e liberali, vista da tutti quelli della destra europea come fumo negli occhi.
C’è da chiedersi: ma non è che Giorgia Meloni si troverà nella condizione di essere a “Dio spiacenti e a’ nemici sui”? Quali le conseguenze per l’Italia?