In nessun altro luogo al mondo, un ragazzino balbuziente di umili origini proveniente da Scranton, Pennsylvania e Claymont, Delaware, avrebbe potuto sedere un giorno dietro la Resolute Desk nello Studio Ovale, come Presidente degli Stati Uniti. Ma eccomi qui. Ecco cosa c’è di così speciale nell’ America. Siamo una nazione di promesse e di possibilità. Di sognatori e di persone che fanno. Di americani comuni che fanno cose straordinarie.”
Così Joe Biden nel messaggio alla nazione dell’ altra notte. Un discorso nobile, molto “americano”, destinato a restare nella memoria storica degli Stati Uniti.
Soprattutto, laddove evoca la difesa della libertà e della democrazia, le vere bandiere del Paese, mai come oggi minacciate.
Per quanti pruriginosi detrattori abbia, anche in casa nostra, questa è l’America.
Un grande paese orgoglioso delle sue origini e della sua storia, fatta di luci e di ombre, piena di contraddizioni, eppure ricca di ideali e di fiducia nel domani. Un Paese minacciato, oggi soprattutto, dalla violenza eppure, a tratti, percorso da una ingenuità di cui noi non siamo più capaci. E perfino quel po’ di retorica che c’è nei discorsi dei suoi grandi leader- e non manca in quello di Joe Biden – non stona.
Rientra, a suo modo, in quello “spirito americano “ della missione e della frontiera che, oggi purtroppo appannato, storicamente è stato e speriamo continui ad essere una risorsa importante per l’ intero mondo democratico ed occidentale.