Il Presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, intervenendo in collegamento al congresso annuale del Movimento per la Vita, riunito a Firenze, ha ricordato tra le altre cose la mancata attuazione della Legge 194 per quegli articoli relativi alla prevenzione dell’ aborto (CLICCA QUI). L’Arcivescovo di Bologna ha sostenuto: “La vita che inizia è la prima pietra del nuovo umanesimo. C’è tanto da fare nel sostegno alla vita umana. La legge sull’aborto che la Chiesa condanna da sempre non la mettiamo in discussione ma chiediamo che venga pienamente applicata nella parte della prevenzione e della vicinanza alle madri e ai loro bambini». Una posizione chiara, commenta Francesco Ognibene sull’Avvenire, che «può non essere capita» ma che oggi richiede «una unità strategica e operativa» perché «c’è tanta frammentazione»: un dato di fatto che rende necessario «costruire giorno per giorno la comunione del popolo della vita».
Una frammentazione che INSIEME ha vissuto dopo il lancio della petizione per la piena applicazione della 194 (CLICCA QUI) che risale al marzo del 2022 e che ha registrato un sostanziale disinteresse da gran parte del mondo cattolico italiano.
Speriamo che l’intervento del cardinale Zuppi serva a far prendere coscienza sulla necessità di dare spazio al dovere, e all’ambizione, di tanti cattolici di chiamare il Paese a confrontarsi su elementi di sostanza che lo riguardano lasciando da parte quella mentalità da “schieramento” che li ha finora contraddistinti.
L’intervento di mons Zuppi sulla 194 si pone oggettivamente come un elemento di verifica per il Governo Meloni e per i cattolici che ne fanno parte, o lo sostengono. Giorgia Meloni, infatti, s’impegnò nel corso della campagna elettorale, era il settembre del 2022, per la completa applicazione della legge sull’aborto (CLICCA QUI). Quell’intervento, disse qualcuno, le servì per avere un’impennata dei consensi (CLICCA QUI). Poi più nulla. Con buona pace di tutti quelli che le si sono accodati, e che nel corso di quest’anno non hanno pensato per niente di chiederle conto di dichiarazioni tanto impegnative ma che, crediamo, fossero comunque sentite.
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