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I cristiani e il vaccino: un’altra voce – di Francesco Maria Fioretti

La questione della vaccinazione, soprattutto dopo l’introduzione di un obbligo di fatto, quale quello che deriva dall’introduzione del cosiddetto green pass per accedere a tanti luoghi pubblici, e quello effettivo entrato in vigore per gli ultra cinquantenni, è argomento di viva discussione anche tra i cattolici.

Ieri abbiamo pubblicato l’intervento di Roberto Leonardi che potremmo definire “forte” nel sostenere la sua sentita denuncia di quelle che ha definito “ambiguità” in materia da parte dei cattolici (CLICCA QUI). Oggi ben volentieri pubblichiamo la risposta di Francesco Maria Fioretti. 

Noi restiamo una palestra di libera discussione e crediamo nella forza del dialogo, anche acceso, se necessario, quale componente ineludibile della nostra natura umana e, in ogni caso, bastione della democrazia. 

 

Mi dispiace, anch’io sono un cattolico praticante e medito la Bibbia, ma non accetto, perché non mi sono vaccinato, la definizione di ” nemico” da parte di chi pensa di essere detentore della verità in questa materia.

La mia scelta di non vaccinarmi è stata effettuata dopo aver consultato virologi, alcuni di fama internazionale e di gran lunga più competenti delle “virostar” che imperversano sui canali televisivi e sulla stampa asservita al regime che hanno diffuso terrore e menzogne.

Se io non mi vaccino posso mettere in pericolo al massimo la mia salute. Se il vaccinato è immunizzato, perché deve temere di essere infettato da chi non è immunizzato? Virologi di fama internazionale hanno detto, ed anche le “virostar” lo ammettono, che il virus circola non solo a causa di chi non si vaccina, ma anche a causa di chi è vaccinato perché ormai è sicuro che il vaccinato infetta e può essere infettato. Inoltre, il vaccino dà una copertura al massimo di quattro mesi e la cosa grave è che il Governo ha fatto del tutto per proibire le cure domiciliari, di cui era stata dimostrata la efficacia con la guarigione di tutti quelli che sono stati curati con terapie domiciliari.

È provato poi che i vaccini possono essere letali, migliaia di persone sono morte per il vaccino e numerose persone hanno contratto gravissime infermità. Questi vaccini sono realizzati con linee cellulari di feti abortiti vivi ed io non mi sento di approvare una simile metodologia. Sono realizzati con aborti appositamente procurati ed io non mi sento di accettare il principio di mors tua salus mea.

L’ autore dell’articolo da me contestato ha citato brani delle sacre scritture che noi conosciamo, ma avrebbe dovuto evitare di utilizzarle per criminalizzare chi, per ragioni serissime, non si vuole vaccinare. Bisognerebbe riflettere a lungo sulle ragioni dell’altro e soprattutto di quelle di chi considera le metodologie usate per imporre il vaccino in contrasto con la trascendente dignità della persona umana.

Il vaccino è una terapia genica sperimentale e quindi, per rispettare il codice di Norimberga, l’art. 32 della nostra Costituzione, il vaccinarsi o meno doveva essere lasciato alla libera scelta delle persone. Le persone avrebbero dovuto scegliere liberamente se fare da cavia o meno, tanto più che non si sa quali effetti produrranno i vaccini nel medio e lungo termine. Criminalizzare chi non si vaccina, come sta accadendo, non mi sembra in linea con la carità che dovrebbe animare tutti i rapporti umani.

Francesco Maria Fioretti

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