Premessa
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica, lo scorso 15 febbraio ha assunto l’impegno di rivedere i criteri di rimborso delle prestazioni del Sistema Sanitario Nazionale che, premiando la quantità e non la qualità, ostacolano la missione delle strutture sanitarie private non profit e di quelle pubbliche di natura complessa.
Marco Elefanti imputa detta perversità all’obsolescenza dei criteri di rimborso, risalenti al 2009 e basati sull’impossibile conciliazione tra risorse finanziarie limitate e bisogni sanitari illimitati. Questo metodo “eterogeneo” è da imputare alla vecchia Pubblica Amministrazione ” per Procedure” basata sull’osservanza della legalità come unico parametro di efficienza.
Il superamento del metodo “eterogeneo “
La sostituzione di detto metodo con quello della sostenibilità finanziaria e stato già realizzato dal comma 546 della legge n.208/2015, in ottemperanza alle conclusioni del gruppo di lavoro, da me presieduto presso il Ministero della Salute (2014 ), per risolvere il problema degli sprechi dei reparti ospedalieri a conduzione universitaria.
Questo risultato è consentito dal nuovo rapporto Stato /Regioni determinato dalla sostituzione la vecchia P.A. “per Procedure” con la nuova P.A. “per Risultati”, a seguito dell’attuazione della riforma costituzionale del 2012.Il finanziamento del SSN non e più un semplice spostamento di risorse finanziarie da un ente ad un altro, subordinato esclusivamente a formalità/autorizzatorie, ma deve osservare anche i parametri dell’equilibrio di bilancio e del concorso alla sostenibilità del debito pubblico. Poiché detta sostenibilità è divenuta un dettato costituzionale il problema è stato risolto elaborando norme di comportamento atte a realizzarla , attraverso l’allocazione in Protocolli d’intesa Università/Regione ,che ne preservano anche la flessibilità e la possibilità di mettere a frutto l’interscambio di esperienze .
In particolare è stato
1) determinato , in base ai principi di cui alle lettere a e b all’art.6, c.1, del D.lgs 517/99 il trattamento economico aggiuntivo da corrispondere al personale universitario docente e ricercatore conferito alle funzioni assistenziali , garantendone la produttività attraverso la rilevazione del lavoro effettivamente svolto;
2) assicurato il rispetto dello stato giuridico dei professori universitari, perchè il processo di graduazione delle funzioni dirigenziali per il personale docente universitario conferito all’assistenza, tiene conto delle specificità proprie della funzione universitaria ;
3 )evitata la dipendenza del numero dei reparti ospedalieri a conduzione universitaria da quello delle cattedre, determinato non da esigenze del servizio ospedaliero ma dal numero degli studenti. Il risultato è stato quello della diminuzione dei posti letto accompagnata da una maggiore qualificazione del servizio ;
4)impostato il problema di verificare il rapporto tra l’attribuzione, al personale medico e sanitario non medico , in termini di “indennità di esclusività” (comma 7, art. 5, Lgs 517/99 e successive modifiche) e gli effettivi benefici (assistenziali ed economici) ricavati dall’azienda ospedaliero/universitaria.
Pertanto l’esperienza del modello del comma 546, applicato da molte università,è decisiva per definire un sistema tariffario che assicuri la collaborazione competitiva tra strutture pubbliche sanitarie e strutture private non-profit.
In particolare l’osservanza del criterio della sostenibilità assicura l’eliminazione:
1) dell’ ’impossibile conciliazione tra risorse finanziarie limitate e bisogni sanitari illimitati ;
2 ) dell’asimmetria tra responsabilità della spesa (in capo alle Regioni )e quella della raccolta del finanziamento (in capo allo Stato);
3) della frammentazione dell’impianto di “governance” essendo affidato alla regione il compito di gestire l’intervento finanziario compensativo attraverso meccanismi espliciti di cooperazione tra gli enti locali che assicurano la definizione di politiche dei servizi socio sanitari di area vasta efficienti ed idonee a superare gli squilibri territoriali ;
4 ) del ruolo proprietario degli amministratori locali che, ,svincolati dalla spesa storica ,sono obbligati a valutare in modo indipendente risultati raggiunti ed obiettivi da perseguire ;
5) della valutazione ex post , con l’imposizione del ricorso alla verifica empirica che consente la valutazione ex ante.
Quanto sopra è confermato dall’alternativa alla Riforma Moratti del Servizio sanitario lombardo fondata sulla sostenibilità, secondo la direttiva Agenas .
Conclusioni
L’impegno assunto dal Ministro Schillaci può essere rapidamente realizzato perché la nuova P.A. “per Risultati”, riqualificando il Ssn secondo la sostenibilità finanziaria, rende possibile un sistema di rimborso delle prestazioni funzionale alla qualità delle prestazioni da realizzare in un sistema di competizione e collaborazione tra strutture sanitarie pubbliche e private non profit. Inoltre detta realizzazione si colloca appieno nell’ambito del PNRR, che il Ministero prevede di attuare entro il 2026, promuovendo la salute sulla base della sostenibilità.
Antonio Troisi