Il giorno dopo della visita “di pace e di dialogo” del Premier ungherese Orban a Mosca, l’esercito russo ha sferrato uno dei più micidiali attacchi missilistici su Kiev. Ha colpito in pieno giorno il più grande ospedale pediatrico della capitale ucraina, con decine di morti e di feriti. Tecnicamente, un crime di guerra, l’ennesimo. Politicamente, un messaggio chiaro: la pace di Putin passa solo dalla resa incondizionata dell’Ucraina (e dell’Europa).
Si da il caso che Orban sia il Presidente di turno dell’Unione Europea (carica a rotazione, peraltro priva del benché minimo valore reale di rappresentanza) e che l’Ucraina – paese invaso militarmente dalla Russia – sia oggi ufficialmente candidata a far parte della medesima Unione Europea.
“Patrioti per l’Europa”: si chiama così il gruppo politico nel nuovo Parlamento Europeo promosso da Orban, al quale ha aderito la Lega di Salvini ottenendo la carica di vice presidente del gruppo nella persona dell’ex generale Vannacci. Si, proprio “quel” Vannacci.
Patrioti per l’Europa? Il nome stesso è un insulto alla ragione, sia nel sostantivo che nell’aggiunta. Chi si sente “patriota” dovrebbe sapere che senza una vera Europa Unita nessun singolo Paese avrà futuro nel mondo di oggi e soprattutto in quello di domani. Salvo un futuro di vassallo. E chi è “per l’Europa” dovrebbe sapere bene che la guerra di Putin contro Kiev è una guerra contro tutti noi e contro la nostra stessa Democrazia.
In realtà, il vero nome di questo Gruppo Parlamentare Europeo dovrebbe essere: “gruppo degli utili idioti al servizio di Putin. Non è certo in queste contrade politiche che si possono scorgere i semi per una Pace Giusta.
Lorenzo Dellai