“L’han giurato. Li ho visti in Pontida
convenuti dal monte e dal piano.
L’han giurato; e si strinser la mano
cittadini di venti città.
Oh spettacol di gioia! I Lombardi
son concordi, serrati a una lega!”.
E quelli di Pontida, sotto la guida dell’esperto imbonitore Matteo Salvini sono andati ieri ben oltre le “venti città”. Si sono allargati all’Europa intera e, non sazi, si sono spinti pure al di là dell’Oceano con quel Bolsonaro brasiliano noto nel mondo per aver fatto parte, con Trump e Johnson, della “trimurti” del negazionismo del Covid e, quindi, responsabili di tanti morti e malati in più che potevano essere evitati.
Quelli che giurarono per le autonomie locali contro il Barbarossa, si saranno comunque rivoltati nella tomba nel vedere i “pratoni” dei Comuni calpestati dalla pletora di rappresentanti delle destre nazionaliste che là dove vincono, vedi Viktor Orban, regnano calpestando diritti e diversità. Né più né meno di quanto i Comuni della Lega lombarda accusavano il Barbarossa di fare.
In realtà, a ben vedere lo striscione piazzato sul palco, tutto era studiato per portare appoggio, oltre che alle tradizionali posizioni xenofobe, anti emigranti, e dell’egoismo sociale, a Matteo Salvini immediatamente alla vigilia della conclusione del processo per l’aver tenuto bloccato in mare dei migranti più del necessario. Con la parola d’ordine “difendere i confini non è reato”.
Vista la portata internazionale dell’evento si è preferito non tradurre la frase in bergamasco o in veneto, bensì in inglese con un “defending borders in not e crime”. Lasciati a casa gli elmi con le corna, sui pratoni di Pontida, sembrati molto più vuoti che nel passato, si è visto comunque di tutto: Orban che ha incoronato di nuovo Salvini quale “patriota d’Europa”, bandiere russe, siciliani a calabresi che si stringevano le mani in attesa del ponte di Messina, Giorgetti che ricordava di essere “figlio del popolo” e il generale Vannacci che ha giurato fedeltà alla parola data a Salvini.
Neppure Bossi se l’è sentita di partecipare ad una simile buffonata.