Sono subito esplose le polemiche dopo la dichiarazione della Cei sull’Autonomia differenziata che, dicono i vescovi italiani, mette a rischio mette a rischio la solidarietà tra le Regioni (CLICCA QUI). Critiche venute da quelli che dimenticano che si parla pur sempre della valutazione espressa da cittadini italiani e, magari, molto più vicini al sentire della gente più di quanto non lo siano tanti politici.
I prelati italiani, del resto, esprimono preoccupazioni ampiamente diffuse tra gli italiani che hanno già sperimentato le conseguenze di un regionalismo, e di un distorcimento dell’importantissimo criterio dell’autonomia, finito per allargare il Debito pubblico e far crescere ulteriormente le divisioni sociali e geografiche. Quelle di cui pagano le conseguenze non solo il Mezzogiorno, questione che resta irrisolta, e che, anzi, con l’Autonomia differenziata rischia ulteriormente di aggravarsi ed incancrenirsi, ma anche le regioni con tante disparità al loro interno.
L’intervento dei Vescovi deve far riflettere soprattutto quei cattolici che pensano che il loro impegno si debba limitare solamente alle questioni cosiddette eticamente sensibili senza porre la dovuta attenzione su quegli aspetti sociali ed economici che, comunque, vanno ad intaccare la dignità della Persona oltre che aggravare le condizioni di famiglie e ceti sociali in via sempre più di emarginazione.