Votò il 92% degli italiani quel 18 aprile di tanti anni fa. Sapevano della posta in gioco e scelsero la strada giusta.
Dopo due decenni e più di fascismo, non si fecero incantare neppure dalla opposta visione totalitaria e votarono per la libertà, la democrazia occidentale affinché la società tornasse a vivere e a dispiegare le proprie potenzialità.
Gli italiani virarono verso una scelta programmatica e non ideologica, rappresentata da Alcide De Gasperi, restando nel solco dei principi e della sostanza indicati pochi mesi prima dalla nuova Costituzione. I totalitarismi, vecchi e nuovi, venivano sconfitti con la democrazia.
Quel 18 aprile del ’48 l’Italia disse no al vecchio totalitarismo, ma rispose alle stesso modo anche a quello che appariva “nuovo”, ma che già aveva dato prova di se nella Russia staliniana.
Con la vittoria del fronte democratico e pluralista l’Italia poté così avviare una vera e propria trasformazione delle istituzioni, dell’economia e della società civile.
Anche oggi l’Italia è chiamata ad un passaggio rigeneratore e questo anniversario ci dice che sarebbe possibile se solo si volessero superare gli ultimi tre decenni di “bipolarismo” e ridare alla società la possibilità di sprigionare la sua forza solidale e di partecipazione alla cosa pubblica.