Il 2024 sarà un anno decisivo per andare verso una Civiltà dell’amore, che sia in grado di promuovere la pace e la democrazia. Tutti noi dobbiamo fare un passo avanti per andare oltre i tizzoni di fuoco delle diverse guerre su cui l’umanità sta camminando, andando verso la via giusta della fraternità. Nella recente Cop28, tenutasi a Dubai, ad esempio, pur essendo il clima un terreno molto difficile, abbiamo visto che, potrà e dovrà rappresentare un’occasione per tutelare la nostra “Casa comune” e andare verso una maggiore giustizia.
L’utilizzo pacifico del nucleare, su questo versante e non solamente dal punto di vista energetico, può portate ad un’organizzazione migliore della qualità della vita. Necessariamente, questa tipologia di energia deve essere di pace: la conversione degli arsenali nucleari, ad esempio, porterebbe ad una quantità enorme di energia pulita, di cui, gli otto miliardi di persone che abitano la Terra, hanno un forte bisogno. Il nucleare aiuterà quindi questo passaggio epocale verso un’era di pace.
In vista dell’anno nuovo appena iniziato, vorrei dire ai potenti della Terra che, le persone che la abitano, vogliono una pace duratura e, di fatto, una civiltà dell’amore. I leader non devono continuare a propinare guerre e odio ma, invece, devono ascoltare i messaggi di Papa Francesco e degli altri profeti di pace del nostro tempo. In caso contrario, si troveranno a fare i conti con i loro elettorati perché, l’umanità intera, desidera pace, armonia e sviluppo. È da poco passato l’anniversario degli 800 anni della Regola di San Francesco: quest’ultima deve essere un riferimento di pace per l’intera umanità.
Giuseppe Rotunno
Pubblicato su www.interris.it