Francesco Pallante, professore ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università di Torino, racconta i tratti essenziali del diritto alla salute in Italia, su Rivista Solidea, ripreso da Percorsi di Secondo welfare

La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti” (art. 32, co. 1, Cost.).

È sufficiente la lettura del testo della disposizione costituzionale rivolta alla tutela della salute per coglierne i tratti giuridici essenziali. Ne parla Francesco Pallante, professore ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università di Torino su Rivista Solidea.

I tratti essenziali del diritto alla salute

Anzitutto, il diritto alla salute è il solo che la Costituzione definisce espressamente “fondamentale”. A giustificare tale peculiarità è l’essere il diritto alla salute il presupposto logico, ancor prima che giuridico, di tutti gli altri diritti costituzionali: “fondamentale” va inteso in senso letterale, come “posto a fondamento”.

La salute è un “bene” costituzionale complementare alla vita stessa. Vita e salute costituiscono un’endiadi indissolubile: ciò che rende effettivamente possibile godere di tutti gli altri diritti costituzionali. Ne deriva la doverosità dell’attuazione (e, quindi, del finanziamento) del diritto stesso, quantomeno nel suo contenuto minimo essenziale. Alla politica spetta decidere come attuare il diritto, non se farlo: è un limite alla discrezionalità del legislatore.

In secondo luogo, nel testo dell’art. 32, co. 1, Cost. si legge che il diritto alla salute è riconosciuto come diritto spettante all’«individuo», anziché – come avviene per altri diritti – al «cittadino»; questo significa che spetta a qualsiasi essere umano sia sottoposto alla sovranità dello Stato italiano, inclusi gli stranieri irregolari. Non potrebbe essere diversamente: poiché – sempre per dato testuale della disposizione – la salute è anche «interesse della collettività», nessun membro, di diritto o di fatto, della comunità può rimanere escluso.

Infine, dalla combinazione dei dati testuali ora richiamati, la dottrina giuridica ha ricavato un ulteriore tratto giuridico essenziale del diritto alla salute: il fatto che debba essere assicurato, almeno nei suoi livelli essenziali, in modo uguale e uniforme su tutto il territorio nazionale. (Per la lettura completa CLICCA QUI)

 

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