La bocciatura da parte della Commissione UE della legge Calderoli sull’Autonomia differenziata  crea la necessità di un’alternativa che rispetti la coesione e l’equilibrio della finanza pubblica.A tal fine, per vincere la sfiducia  di sentirsi escluso da ogni possibilità d’incidere sulla vita politica, è necessario individuare  un territorio che, essendo espressione del luogo nel quale le persone vivono, può rispondere al nostro interrogativo, trasformando  esperienze già maturate nel progetto che ci interessa.

Da questo punto di vista Bergamo è il riferimento  obbligato. Non per la nostalgia di aver contribuito, come “Citta dei Mille”,  in maniera decisiva a realizzare l’unita nazionale, ma per la  necessità di riflettere  su questa esperienza del passato perchè  il modello di Stato unitario che i garibaldini  bergamaschi volevano realizzare era quello di  Carlo Cattaneo. Trattasi di uno Stato federale, caratterizzato da un federalismo  solidale perché doveva assicurare  a tutti i suoi cittadini  pari diritti e doveri. Risolvendo così anche  il problema del divario  Nord/Sud che gia esisteva. Detta  solidarietà veniva assicurata integrando  l’analisi giuridica dell’Ente locale con la conoscenza degli effetti economici sul territorio dell’azione amministrativa.

Tuttavia, questa intuizione, mutuata dall’economista napoletano Antonio Genovesi (vedi Michele  Troisi 1939), scomparve all’atto  della realizzazione dell’Unità d’Italia. Di qui, una finanza locale articolata esclusivamente in schemi giuridico/burocratici che ha  accentuato  lo squilibrio Nord/Sud, creando anche squilibri territoriali in tutte le regioni. Sulla spinta di questa esigenza, il modello di Carlo Cattaneo è prepotentemente riemerso come un fiume carsico, essendo stato recepito dalla riforma costituzionale del 2012, determinata  dall’europeizzazione della finanza pubblica.

Con  l’introduzione di un nuovo primo comma all’art 97, è stato assegnato al Buon andamento della Pubblica Amministrazikne  anche una valenza finanziaria perché tutte le P.A., in coerenza con l’ordinamento della UE, devono assicurare l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico.

L’Assemblea nazionale ANCI di Bergamo   (18/23 novembre 2022), ha “messo a terra” detta novità  proiettando  sul territorio la “Qualità delle amministrazioni  comunali“. Non ricorrendo alla spesa storica (più spendi, più ottieni ), ma alla capacità dei comuni di realizzare il Buon andamento della Pubblica Amministrazione locale: osservanza della legge, equilibrio di bilancio e concorso alla stabilità del Debito pubblico, peraltro riconosciuta  anche dalla Corte dei Conti (cfr.Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica Corte dei conti 2021 Sezioni riunite).

Viene così anche individuato il criterio di oggettiva virtuosità finanziaria che  governa la logica d’interdipendenza e di mutuo vantaggio, valida all’interno dell’area metropolitana, atta ad estendere anche  alle aree esterne i risultati ottenuti . Il  contenuto univoco e stabile di detto parametro consente di  eliminare le disfunzioni della governance determinate dal diverso peso demografico dei comuni, superare egoismi municipalistici, la storica frammentazione territoriale e la tradizionale modestia decisionale in ambito territoriale.

Bergamo può, così, guidare  gli altri  nove capoluoghi di provincia lombardi ad  eliminare l’’attuale disallineamento, imputabile alla giunta Fontana, con la Citta metropolitana di Milano e consentire la cattura degli  “spillover effect” prodotti dall’area metropolitana milanese, nella quale si realizzano i maggiori investimenti. Guidando ad analogo obiettivo gli  altri 52 capoluoghi di provincia  esterni alle   citta metropolitane, Bergamo  sarà protagonista della saldatura, non solo tra la Lombardia non metropolitana   e la Lombardia metropolitana, ma anche tra l’Italia non metropolitana e l’Ialia metropolitana; condizione indispensabile per lo sviluppo sostenibile dell’intera nazione. Di qui la riqualificazione dell’intero sistema delle autonomie locali nei termini  riformisti richiesti dal PNRR.

In conclusione, il federalismo solidale di Carlo Cattaneo che animò i garibaldini Bergamaschi, grazie all’evoluzione normativa conseguente  all’europeizzazione della finanza pubblica, assicura i principi di coesione ed equilibrio della finanza pubblica richiesti  dalla Commissione UE e non rispettati  dall’Autonomia differenziata di Calderoli. Trattasi, infatti, di un federalismo solidale perché, basato su di una sostenibilità che concilia il superamento degli squilibri regionali con l’attribuzione di nuove  competenze grazie al ricorrere ad  obiettivi di natura quantitativa, verificabili sulla base di riscontri obiettivi.

Antonio Troisi 

 

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