I due economisti Dario e Francesco Velo (padre e figlio) dell’Università di Pavia hanno scritto un importante (e molto istruttivo!) libro in inglese per conto della ‘Fondation Jean Monnet pour l’Europe’: “FEDERALISM OR CENTRALISM – BUILDING THE EUROPEAN POLICY ON VALUES”. Ovviamente anche per loro, come per noi sturziani, la soluzione non sta nel centralismo o nel liberismo selvaggio, sistemi che ormai hanno dimostrato da tempo la loro inadeguatezza sia all’Est che all’Ovest. La soluzione sta in un federalismo supportato dal buon senso della responsabilità morale, basata sulla solidità di valori umani e universali. Sono valori che oggi molti, troppi non hanno il coraggio di chiamare “cristiani” per rispetto (o ricerca dell’adesione) dei non credenti.
È quel federalismo che Don Luigi Sturzo raccomandava insieme (e soprattutto) all’economia sociale di mercato, come passo necessario per arrivare un giorno al suo “sogno” di “ONE WORLD, ONE CURRENCY”, cioè alla fine di guerre millenarie e quindi alla realizzazione di una pacifica COMUNITÀ mondiale. Era anche il “sogno” di Adriano Olivetti, che dalle sue COMUNITÀ LOCALI (di famiglie UNITE alle imprese) di Ivrea e di Pozzuoli voleva arrivare agli stessi obiettivi di Don Sturzo, ispirato e grande credente nell’“UT UNUM SINT” suggerito da Cristo per il bene di tutti.
La guerra avviene sempre perché entrambi i contendenti sono sicuri di vincerla. Ma spesso si finisce con la perdita di entrambi, di sicuro in vite umane. Dario e Francesco Velo, all’inizio del loro bel libro, ci mettono subito in guardia su una novità di cui pochi oggi si rendono ancora conto: per il momento Putin e Xi sono gli unici a possedere la sofisticata tecnologia dei missili “ipersonici”, contro i quali Stati Uniti ed Europa non hanno ancora trovato il modo per intercettarli e quindi per difendersi. Per questo, forse, Putin ha ora deciso di invadere impunemente l’Ucraina, sapendo di avere il coltello dalle parti del manico nei confronti di Europa e Stati Uniti, che lo temono.
Ma non lo temono gli ucraini, che stanno dimostrando di possedere un’arma più potente della tecnologia “ipersonica”: la fede e il coraggio che i soldati russi oggi non hanno, ben sapendo che stanno combattendo una guerra ingiusta contro loro “ex-fratelli” (Putin non sa che tra fratelli non si può mai essere veramente “ex”?). È probabile e auspicabile che il più accorto Xi faccia presto capire al folle Putin di avere commesso un gravissimo errore. Sarebbe meglio che glielo facesse capire il popolo russo, come avvenne per la sconfitta di Hitler. Ma oggi quel popolo, che non è aggredito come nel 1941, non ha in maggioranza quel coraggio. Né lo ha la Chiesa Ortodossa
Russa, a differenza di quella Ucraina (il protettore di Kiev è l’Arcangelo San Michele).
Anche il mondo occidentale ha bisogno di capire su un altro versante. Che il dollaro, dopo gli errori e gli orrori fatti dagli Stati Uniti (da Kennedy in poi), è ormai una moneta economicamente “nuda” ed è “vestita” solo dalla forza delle armi. Forza che può essere indebolita da una perversa tecnologia più distruttiva. Lo scorso gennaio la benemerita Fondazione Jean Monnet ha voluto editare l’importante libro di Dario e Francesco Velo in inglese per fare arrivare prima questo messaggio-avvertimento a chi di dovere, ossia agli Stati Uniti. È incoraggiante che Mario Draghi si trovi sulla stessa linea di pensiero.
Giovanni Palladino