E’ stato il punto più alto di visione per un futuro democratico del Paese che torna di scottante attualità! Visione che è anche testamento tanto da denominarsi ” La democrazia matura “ fondata sull’alternanza! A cui ho dedicato un’intervista a cura di Giovanni Grasso allora all’Avvenire, prefazione di Castagnetti, Aracne editrice.
Anche nei colloqui sul lungomare Circe quando il sabato veniva a riposarsi a Terracina, Moro non faceva mistero che quello era il traguardo finale, l’alternanza tra DC e Pci al potere in quell’ambito di garanzie democratiche rappresentato a livello internazionale dalla adesione all’Europa ed al Patto atlantico confermata dalla storica affermazione di Berlinguer di “sentirsi più sicuro sotto l’ombrello della Nato!”
Sul piano interno Moro era certo che l’alternanza avrebbe consentito alla DC di tornare più competitiva non facendosi più logorare dalle tossine di un ultra-quarantennale esercizio del potere. Democrazia matura perché rafforzava la capacità decisionale e gli anticorpi di garanzia reciproca! Ebbene si va oggi verso una democrazia matura fondata sull’alternanza o ad una democratura di alcuni paesi europei che piegano di fatto le istituzioni al governo di uno solo? Ma la situazione è ancora più grave!
Perché la Meloni dissipa il patrimonio accumulato su scelte di fondo con la sua proposta di premierato che rappresenta l’obbiettivo di finale delle democrature che lei corteggia direttamente o attraverso Salvini, suo alleato di Governo! Altro che Italia ancora a fondamento della nuova Europa, ma osservata speciale per inquinamento delle democrazie in attesa di una rinascita trumpiana, vessillifera di quei paesi a democrazia compromessa col sovranismo e l’autoritarismo, peraltro nemici dei nostri interessi verso una corresponsabilità europea nei confronti dei fenomeni d’immigrazione, con il contorno di condizioni intollerabili nelle carceri!
Dobbiamo adoperarci su come fare chiarezza in tempo utile perché non ci precipiti in un baratro istituzionale in Italia e in Europa! E che propone? Un vero esempio di pubblicità ingannevole “Il premierato”(da primus inter pares) ad elezione diretta, l’esatto contrario! Si spende e si spande, sapendo della popolarità di Mattarella, affermando che i poteri del Presidente non saranno ridotti e trascura di dire che espresso da una maggioranza parlamentare certa con qualche ruota di scorta già disponibile, il Presidente eletto è un re travicello!
Come fermarla in questo delirio autodistruttivo di onnipotenza? Dove non può arrivare a quei 2/3 occorrenti per le riforme costituzionali! Lei ne ha consapevolezza tanto che all’esordio del suo governo aprì al modello francese! Se vuole evitare il terzo fiasco nel referendum confermativo deve arrivare alla più larga maggioranza possibile. E qui può essere autodistruttiva, messa alle corde con un aut aut: abbandoni il premierato e scelga un modello europeo sperimentato con adeguamenti condivisi. Chi più degli eredi della “Democrazia matura fondata sull’alternanza” può avere coraggio e titolo a farla?
Il cancellierato alla tedesca con la ruota di scorta della sfiducia costruttiva presuppone un sistema politico non frammentato e rissoso come il nostro! Facile prevedere che in pochi anni si diffonderà in Europa il modello francese per avere affidabili interlocutori su scelte di fondo e non presidenti pro tempore senza futuro! Se la Meloni, e come darle torto, si prefigge di non fare la fine dei 12 presidenti che l’hanno preceduta con un parallelismo scottante con il declino costante, a partire dal bicameralismo paritario unico in Europa che travolge il Parlamento con la raffica dei voti di fiducia, ebbene il sistema già sperimentato a cui affidarsi è quello francese con due fonti di potere con legittimazione popolare: il Presidente della Repubblica ed il Parlamento fino alla convivenza forzata se non vogliono essere azzerati!
Rodolfo Carelli