Nell’animato blog “Politica Insieme” si possono ritrovare interventi di alto livello (non parlo dei miei) sugli argomenti più disparati: sono tutti improntati a fornire analisi e suggerire soluzioni ai tanti problemi che assillano la nostra esistenza, dai migranti alla sanità, dal PNRR al lavoro, dalla famiglia alla scuola, e via discorrendo. Sono per lo più, e comprensibilmente, temi riguardanti la nostra situazione nazionale. Ora, non avendo io conoscenze particolareggiate su nessuno dei suddetti temi, ma interessandomi, da semplice osservatore e appassionato, di geopolitica e delle vicende mondiali, provo a individuare le cause che spesso sono a monte di molte delle problematiche che ci troviamo ad affrontare: l’andare all’origine dei problemi permetterà di non limitarsi a tamponare falle continue, ma auspicabilmente a prevenirle.
Per iniziare, ritorno a parlare di un personaggio inquietante, tal Yuval Harari, teorico delle iniziative del WEF (World Economic Forum) di Davos: cito un breve estratto da un’analisi più completa che si potrà leggere integralmente al link seguente (CLICCA QUI)
”Harari è elogiato da Klaus Schwab (presidente del WEF), ma anche da Barack Obama, Mark Zuckerberg e Bill Gates, che hanno recensito il suo ultimo libro sulla copertina del New York Times Book Review. Per lui la morale, proprio come Dio, il patriottismo, l’anima o la libertà, sono concetti astratti creati dall’uomo che non hanno alcuna esistenza ontologica nell’universo meccanicistico, freddo e in definitiva senza scopo in cui si presume che esistiamo”. E ogni altro commento è inutile.
Sempre su Harari, riporto l’analisi lucidissima di una mente brillante, Carlo Freccero: del suddetto soggetto, tra l’altro, viene riportata una considerazione molto chiarificatrice ed esplicita su Gesù, definito tout court una “fake new”, e forse dovremmo trarne delle conseguenze, anzi senza il forse (CLICCA QUI).
Ricordo che il piano del WEF denominato Great Reset, tra l’altro esaltatore e propugnatore del transumanesimo, forse potrebbe essere definito il progetto più rivoluzionario mai concepito. Ricordo in proposito anche il libro di Klaus Schwab: “Covid 19: The Great Reset”. Harari e Schwab parlano apertamente di esseri umani tecnologicamente migliorati che non sono più umani, bensì postumani: un livello di abilità intellettuale e fisica così avanti rispetto ai semplici umani che i primi sono relativamente simili a dei e i secondi sono solo “animali senz’anima e hackerabili”. In altre occasioni i “semplici umani” vengono considerati inutili bocche da sfamare. Ecco un’altra chicca del teorico distopico, che imperversa e incombe impunito sulle nostre vite, con piglio saccente e presuntuoso: “Elimineremo la fede in Dio, porremo fine al libero arbitrio e vigileremo in modo che le persone pensino esattamente quello che noi vogliamo fargli pensare”.
Si parla quindi di un piano non utopico (e distopico), ma molto reale, e sarebbe colpevole non analizzarne a fondo le ricadute.
Allora cerchiamo di analizzare, seppur per sommi capi, le caratteristiche, gli scopi e le implicazioni del Great Reset, a cominciare dal suo slogan principe, apparentemente di buon auspicio:” Non possiederai nulla e sarai felice”. Per meglio spiegare la visione del “forum” sul nostro futuro, possiamo dare un‘occhiata ad un video del 2016, dove si fanno predizioni per il mondo nel 2030, (CLICCA QUI). Nel video si afferma, tra l’altro, che la leadership degli USA come superpotenza mondiale è finita, che i tanto declamati valori occidentali sono anch’essi giunti ad un punto di rottura e che a guidare le sorti del Pianeta ci sarà un piccolo numero di nazioni: da notare che la bandiera che si vede al centro è quella cinese. Ad aprire il forum lo scorso anno è stato infatti Xi Jinping, e potrebbe accadere che sarà proprio il modello cinese, che certo non brilla come esempio di democrazia e di attenzione alle libertà personali, ad essere indicato dai gestori del Pianeta come il migliore possibile.
Poiché al forum sono rappresentati tutti i maggiori potentati planetari, occulti o meno, di tutti i campi, sarebbe meglio prendere in seria considerazione tale svolta (forse può aiutare il sapere che Klaus Schwab appartiene alla famiglia Rothschild, e a questo link una foto molto esplicativa che ci dovrebbe far riflettere (CLICCA QUI).
Tornando all’attualità e cercando di valutare il grado di avanzamento dell’agenda di Davos (WEF), ecco una notizia che ci aiuta a comprendere in che direzione sta andando il nostro beneamato Pianeta. È un’analisi del forse più autorevole economista francese, Charles Gave, che ci spiega l’attuale situazione con molta chiarezza (CLICCA QUI).
Altra notizia che ci aiuta a meglio inquadrare la situazione: il governo dell’Arabia Saudita ha approvato la decisione di aderire all’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO), una specie di NATO orientale, e inaugura una partnership a lungo termine con la Cina. Ormai i paesi aderenti alla SCO rappresentano ben più di metà della popolazione mondiale e la Cina sta espandendo la sua zona di influenza economica e militare che copre praticamente tutti i produttori globali di materie prime. Ricordiamo, grazie anche all’intercessione cinese, il recente riavvicinamento dell’Arabia Saudita all’Iran, con prevista riapertura delle sedi diplomatiche entro maggio, uno stravolgimento degli equilibri preesistenti di portata epocale.
Questi ed altri avvenimenti sono tasselli che ci possono indicare che l’agenda di Davos sta inesorabilmente avanzando con un calendario che ultimamente ha subito un’accelerazione.
– 20 Febbraio: documento ufficiale del Ministero degli Esteri Cinese che ha dell’incredibile, ad iniziare dal titolo:” L’egemonia USA e i suoi pericoli” (CLICCA QUI). È un “j’accuse” a muso duro contro l’influenza degli USA sugli affari mondiali, definita bullizzante e violenta, a cui è necessario porre fine (vedi agenda Davos).
– 20 Marzo: Xi va a Mosca e, in una cornice grandiosa, sigla con Putin l’asse per un nuovo ordine mondiale;
– 6 Aprile: Macron va a Pechino, il principale alleato della Russia, accolto con grandissimi onori, e chiede l’aiuto cinese per porre fine al conflitto, ma in contemporanea sigla importanti scambi commerciali (era accompagnato da 60 imprenditori), venendo meno di fatto alle richieste di Biden che spingevano verso una rottura con la Cina.
La visita ha il chiaro sapore del suggello di quelle che erano le ipotesi del WEF. È nato di fatto il nuovo ordine mondiale, ormai apertamente sbandierato, a cui sempre nuovi stati stanno aderendo. Il punto che vorrei sottolineare, al di là dei commenti e delle inevitabili implicazioni future, è che si sta con ogni evidenza realizzando l’agenda di Davos. Esiste quindi un super potere, al di sopra di tutto e di tutti, che ha la forza di cambiare l’ordine mondiale. Ma la sintesi finale ce la consegna ancora un’immagine, la copertina di gennaio dell’Economist, autorevole (e visionario?) giornale della famiglia Agnelli: sotto il titolo ”Il Mondo nel 2023”, troviamo la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, poco più sotto Xi, al suo fianco, più piccolo, Putin, ancora sullo stesso piano, ancora più piccola, la Meloni (!), e solo più in basso Biden e Zelensky. Ecco allora inquadrato uno scenario che costringerà l’Europa a decidere come riposizionarsi: la cosa non sarà facile, ma Macron sembra aver aperto la strada. In proposito Xi ha dichiarato molto esplicitamente che “Cina e Francia sono fermi sostenitori di un mondo multipolare”: una vera e propria rivoluzione copernicana. Non esiste una posizione simile invece dell’Italia, che per alcuni, come Giuseppe Conte, è troppo ferma su posizioni che sembrano superate dei fatti (CLICCA QUI).
Da quanto sopra si evince come sia possibile conoscere in anticipo eventi che ricadono in maniera travolgente sulle nostre vite e possibilmente cercare di mettere in campo delle contromisure, ove lo si ritenesse opportuno.
Massimo Brundisini