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Il premio di maggioranza pensato dalla Meloni che convince Cassese: ma i piccoli particolari spesso fanno la differenza

In una breve intervista comparsa su La 7 – se non andiamo errati, lo scorso lunedì 30 ottobre – il Prof. Sabino Cassese, illustre giurista, sostiene che, in fondo, il premio di maggioranza (55%) che Giorgia Meloni vorrebbe addirittura “costituzionalizzare”, con la riforma della Carta che sta proponendo, è simile a quello che De Gasperi propose con la legge elettorale che, ingiustamente, venne bollata come “legge truffa” e, per poco, non scattò nelle politiche del 1953.

Senonché la legge proposta da De Gasperi prevedeva che il premio di maggioranza scattasse a favore della coalizione che raggiungesse la maggioranza assoluta (50% + 1 ) dei voti espressi. Non pare – almeno per quel che se ne sa fin qui e salvo smentite – che sia così nella proposta dell’ attuale maggioranza. Piccolo particolare che può essere debitamente apprezzato anche da chi è mille miglia lontano dalla competenza giuridica del Prof. Cassese.

Ci preme sottolinearlo per dire come sia bene che, in ordine ad una questione di tale rilievo, nel momento in cui si avvia un confronto stringente che non mancherà di appassionare gli italiani, la comunicazione debba essere sicuramente sobria, ma, nel contempo, oggettiva e compiuta.

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