I ricercatori del World Weather Attribution (WWA CLICCA QUI) hanno affermato che un recente periodo di quattro giorni è stato il più piovoso mai registrato nell’Europa centrale, con un’intensità con molta probabilità da legare al cambiamento climatico.
Il tipo di studi di questi ricercatori è proprio quello di calcolare il ruolo del cambiamento climatico in occasione di eventi meteorologici estremi. Come è stato in occasione del ciclone Boris che ha colpito una buona parte dell’Europa, in particolare quella centrale. Un tipo di evento che si verifica ogni 100, 300 anni. Nelle aree colpite aggravato dal fatto che la massa ciclonica si è praticamente bloccata, gli scienziati parlano di uno “stallo”, colpendo con continuità e pesantemente le stesse zone per alcuni giorni.
Gli esperti ritengono che, avvicinandoci ad un livello di temperatura più alto di due gradi, fenomeni come quello chiamato Boris siano destinati a diventare sempre più frequenti. Azzarda una previsione sulla possibilità che il loro ripetersi possa raggiungere un arco di probabilità che va dal 5 al 50%.
Anche perché l’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente di altre parti del globo terrestre. Come ricorda il Servizio di climatologia europeo, Copernicus, gli ultimi cinque anni hanno registrato una media di circa 2,3 gradi Celsius di aumento rispetto alla seconda metà del XIX secolo. Questo significa trovarci di fronte ad ondate di calore sempre più estreme, ma anche a precipitazioni altrettanto estreme. Così come stiamo sperimentando negli ultimi anni.
Ciò non solo comporta ondate di calore molto più frequenti e intense, ma anche precipitazioni più estreme, in particolare nell’Europa settentrionale e centrale. Il rapporto tra calore e precipitazione, infatti, è stato oramai definito dal fatto che un’atmosfera più calda può contenere più umidità, circa il 7% per ogni 1 °C, e ciò porta a. più forti precipitazioni.
CV