E’ proprio il caso di prendere riferimento dal titolo del bel libro “L’Austria era un paese ordinato” mentre si assiste a qualcosa di veramente inedito nel Regno Unito. Alla fine, quella che doveva essere la nuova Mrs Thatcher ha dovuto lasciare Downing Street ad appena 45 giorni dall’insediamento come Primo ministro.
I conservatori in piena confusione, dopo aver giubilato Boris Johnson ed essersi impegnato in una battaglia all’ultimo sangue per deciderne il successore. Anzi, la “successora”. E proprio sul tema loro più caro che è quello della riduzione delle tasse. Mai Downing Street, ufficio e casa del Primo ministro, è stata mai occupata e dismessa in tempi così rapidi.
Le troppe promesse al riguardo, in particolare quelle per favorire i redditi più alti, sono state fatali a Liz Truss ed hanno finito per distruggere una carriera che sembrava destinata ad essere incommensurabilmente mirabile. Qualcuno già preconizzava i livelli raggiunti dalla famosa “lady di ferro”. La Truss c’ha creduto e si è, forse, un po’ troppo immedesimata nel ruolo.
Ma il mondo è cambiato, gli equilibri si sono fatti sempre più delicati, i tempi stessi della politica si sono accelerati. Evidentemente, persino per un paese come la Gran Bretagna dove il ritmo del cambio dei primi ministri è sempre stato considerato sulla lunghezza dei sette anni.
La Truss adesso ingoia amaro. Come abbiamo già scritto (CLICCA QUI) paga la propria visione ideologica e la mancanza di duttilità. Elementi che l’hanno portata lancia in resta a prodigarsi per il taglio delle tasse convinta che i mercati l’avrebbero osannata. Invece è accaduto esattamente il contrario e, poveretta, da Dowing Street ha visto precipitare il valore della sterlina e la fiducia nell’economia del suo paese.
Qualcuno in Italia ci sta riflettendo su?