Ieri pomeriggio è stato consumato un vero e proprio tradimento dell’Italia e dell’Europa. Un tradimento frutto del convergere di tutti i populismi, sia pure rimproverandosi a vicenda, cui hanno dato supporto anche quei settori del centrodestra che si dicono europeisti e tanto preoccupati delle condizioni del Paese. Pure Silvio Berlusconi ha finito per smentire definitivamente tutti i suoi tentativi di presentarsi con una faccia “moderata”, costruttiva e responsabile. Con lui, come Lorenzo Cesa, altri che sbandierano ogni giorno l’adesione al PPE e finiscono per seguire la linea dell’avventura.
Per anni hanno parlato di “centro” e di moderazione. Adesso hanno gettato la maschera per confermare il solo interesse a qualche poltrone che, poi, vedremo, se davvero riceveranno dalla Meloni e da Salvini. Enorme la responsabilità che si sono assunti nei confronti del Paese le cui prospettive, adesso, sono più drammatiche che mai.
Ci immergeremo in una campagna elettorale fatta solo su aria fritta, sulla riproposizione di linee ideologiche e di contrapposizione frontale, mentre avevamo bisogno, invece, sia pure con ritardi e contraddizioni, di continuare a lavorare al Pnrr e a rafforzare le relazioni con i partner europei nel pieno di una crisi gravissima di cui si sono disinteressati alcuni per un pugno di lenticchie.
Non ce ne dimenticheremo.