La costruzione dell”Alternativa popolare e democratica non può prescindere dalle questioni del Lavoro e dal ruolo sociale dell’impresa. Rimandando all’ampia riflessione di INSIEME sulla materia pubblicata nel corso degli anni su queste pagine, e una cui sintesi è offerta in parte dalla Petizione presentata già molto tempo fa (CLICCA QUI) offro degli spunti sintetici su cui è necessario organizzare una piattaforma allargata alla partecipazione di tutti coloro che intendono lavorare ad una “nuova” politica.

1.Destinatari prioritari: i lavoratori, gli imprenditori, gli operatori nel sociale, i sindacati, le donne e gli uomini di buona volontà per un nuovo patto del lavoro e dell’impresa sociale.

2.Scenario internazionale: il neo-liberismo, dopo la fine dell’Unione Sovietica, cresce moltissimo secondo una logica globale; ora è in declino per il suo fallimento sociale.

Nasce una domanda di modificazione della ripartizione della ricchezza prodotta tra il Capitale e il fattore Lavoro.

2. 1 Sistema multipolare: è sempre più condivisa l’analisi che sostiene   che il sistema unipolare (Usa) , nel prossimo decennio, verrà sostituito da un sistema multipolare, con al centro Cina e India. C’è una crescente domanda di autonomia economica e finanziaria rispetto all’ Occidente.

2.3. UE : Unione fragile; fragilità che comporta una riduzione di competitività. Da qui, la necessità di un  aumento sensibile della produttività ( Report Draghi ).

1.4. U.E. : piattaforma industriale tedesca in crisi: messa in discussione del modello basato sull’export.

DUNQUE UNO SCENARIO  DI RADICALI CAMBIAMENTI , che produrrà una nuova divisione internazionale del lavoro.

-Il mondo del lavoro subirà radicali trasformazioni.

-Previsione di aspri scontri tra gli  operatori. Conseguenza:  conflitti tra le aree con turbative sui commerci internazionali.

3 Nuovo Statuto del Lavoro e dell’Impresa sociale. I punti fissi di riferimento:

3.1. Intelligenza artificiale : la I.A. è andata oltre la semplice produzione di un’ordinaria tecnologia. Cambia un’intera società.

Il mondo del lavoro dove va? C’è la necessità di un nuovo statuto del lavoro e dell’impresa sociale, indispensabile per poter affrontare le nuove sfide, ad iniziare da quelle tecnologiche.

La tecnologia riformula i processi produttivi ;  l’impresa dà spazio a nuove motivazioni di crescita personale e di maturazione civile del lavoratore e dell’imprenditore. L’impresa deve ritrovare una nuova più avvertita coscienza sociale.

3.2. un lavoro rispettoso della persona.

  • Armonizzazione dei tempi di vita e dei tempi del lavoro: ridimensionare i lavori totalizzanti ( uso delle nuove tecnologie); diritto della donna alla maternità;
  • Formazione permanente ed aggiornamento professionale;
  • Sicurezza sul lavoro. Si chiede un piano del Governo per una ristrutturazione degli uffici competenti, attualmente inadeguati.
  • Tutela contrattuale per ogni tipologia di rapporto; tutela nelle fasi di inattività forzata;

3.3. Democrazia sul posto di lavoro :

-partecipazione alla gestione delle imprese: concorso dei lavoratori alla definizione delle strategie aziendali;

– partecipazione agli utili;

–  lavoro femminile: uguaglianza e valorizzazione della creatività specifica;

– sostegno al diritto al lavoro: misure rinnovate di sostegno alla mobilità occupazionale; con priorità al lavoro femminile;

3.4. Si propone, di conseguenza, un PATTO DEL LAVORO E DELL’IMPRESA SOCIALE .

 

4. Investimenti tecnologici: in Italia, dagli anni settanta in poi, vi è stata una carenza  di investimenti tecnologici, sia pubblici che privati; carenza che ha fatto perdere opportunità di crescita economica e di organizzazione sociale.

Si è ridotto il grado di competitività del sistema. La politica del Governo ha bisogno di una svolta.

Una proposta:

  • Individuazione da parte del Governo delle priorità di ricerca e innovazione. (Piano di 5 anni )
  • Dal Centro alla Periferia: il Piano va tradotto in progetti di ricerca, i cui protagonisti sono le Università, i Centri e gli Istituti di ricerca, le Imprese.
  • I motori di ricerca dovrebbero essere le reti territoriali.
  • Scenario di riferimento U.E.
  • Abolizione dei “ Bonus “a pioggia.

5 Formazione:

Sempre, a tutti i livelli. Coinvolgere le università e le imprese. Tenere conto più dei distretti industriali che delle competenze istituzionali ( Regioni).

6 Politica del lavoro e coesione sociale

Uscire dalla ideologia perversa secondo cui l’impresa è una macchina che serve a fare solo soldi per gli azionisti.

Un ‘impresa più sensibile ai diritti sociali. Non solo mkt e assistenzialismo, ma soprattutto COMUNITA’ .

Proposta: più sostegno alle cooperative sociali e alla co-progettazione con gli Enti Locali.

 

7 Sicurezza sul lavoro

– Centinaia di migliaia sono  i lavoratori irregolari. Specialmente, in edilizia e in agricoltura ; la filiera logistica e di distribuzione è appositamente lunga, crea margini di ricarico non giustificati, molto sproporzionati. L ‘architettura della filiera  crea speculazione sulla “ pelle” degli irregolari.

-Papa Francesco ( Civiltà Cattolica, n° 4179/4180, pag211) ci ricorda che , con un’economia che uccide, la democrazia entra in crisi: la dignità del lavoratore è al centro del Patto sociale del Lavoro.

Roberto Pertile

 

 

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