Israele ha diritto ad esistere? E’ una domanda odiosa. Certo se qualcuno si pone come scopo l’eliminazione di Israele non dobbiamo stupirci che la domanda venga fatta. Eppure rimane una domanda odiosa.

Diciamolo chiaramente: Israele ha diritto di esistere. Ha diritto di esistere un territorio proprio per i palestinesi, per i curdi e così via. Decine di popoli hanno diritto di avere un territorio dove vivere liberamente. La questione, però, non è questa.

La questione è che il diritto ad avere un territorio non può accompagnarsi al diritto al massacro di chi si oppone o, peggio ancora, è alla ricerca continua di destabilizzare i confini oggi riconosciuti da un ordine mondiale che, seppure imperfetto, come tutte le cose umane, mette al riparo il mondo da avventure pericolosissime.

Ci siamo già dimenticati della fascistissima pretesa dello “spazio vitale” italiano o della sua versione, il “Lebensraum”, del Reich della Grande Germania?

Rivendicare la legittimità della propria esistenza ed imporre come conseguenza l’assoggettamento degli altri è inaccettabile. Ben diverso dal sottolineare il diritto alla difesa che rimane un elemento imprescindibile dell’ordine mondiale.

Se però il diritto alla difesa si coniuga con un ragionamento imperialista come quello della ricostituzione del regno di re Salomone il tutto confondendo il dibattito sulla propria legittimità ad esistere per strappare un consenso di massima alle proprie azioni allora siamo su un altro terreno. Insomma se le parole sono importanti, lo sono anche le domande.

Luigi Milanesi

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