Secondo i dati diffusi dall’English Housing Survey, la percentuale di proprietari inglesi di seconde case negli altri paesi europei continua a diminuire e i britannici tornano ad acquistarle o a fare le vacanze all’0interno dei propri confini nazionali. Come sottolinea The Guardian addio alle belle ville sulle rive del Mediterraneo o agli chalet sciistici sulle Alpi I dati di dieci anni fa mostravano un sostanziale pareggio tra le seconde case possedute all’estero e quelle nel Regno unito. Adesso siamo 40 a 60, circa. Di quelle all’estero il 30% si trovano in Europa contro il 40% del decennio scorso.

E questo perché con l’entrata in vigore della Brexit è impedito ai britannici di soggiornare più di tre mesi in un paese Ue nell”arco di 180 giorni. Ma sono cresciute anche le procedure burocratiche e, alla fine, in molti preferiscono semplificarsi la vita.

Questa situazione ha significato che nel Regno Unito è quasi raddoppiato il numero di seconde case con una preferenza particolare da parte di chi vive a Londra, nelle Midlands e nell’est dell’Inghilterra.

 

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