Mentre il mondo si pone il problema della cosiddetta decarbonizzazione, nel 2021 la produzione cinese di carbone ha raggiunto livelli record lo scorso anno. Anche sulla base dell’incoraggiamento venuto dal Governo di Pechino ai minatori ad aumentare la produzione di combustibili fossili per assicurare le forniture energetiche necessarie, a maggior ragione nel pieno del boom dell’aumento dei costi del in tutto il mondo. La produzione cinese di carbone è cresciuta del 4,7% raggiungendo il massimo storico di 4,07 miliardi di tonnellate.
Se nel corso del 2020 la quota d’energia prodotta grazie all’utilizzazione del carbone si è ridotta del 4%, ma a causa del rallentamento dell’economia registrata in tutto il mondo, l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA CLICCA QUI) prevede che i dati relativi al 2021 confermeranno l’impressione che il carbone raggiungerà livelli da record. I dati resi disponibili dall’IEA rivelano che il maggiore aumento nella domanda globale di elettricità lo scorso anno è stato sostenuto da un aumento del 9% nell’uso del carbone.
Dati, dunque, che possono essere considerati “controcorrente” rispetto alle considerazioni che a diversi livelli sollecitano l’attenzione verso gli interventi necessari a ridurre le emissioni nell’atmosfera che costituiscono la causa principale del tanto lamentato aumento del riscaldamento globale.
Per quanto riguarda l’uso del carbone da parte delle aree industrializzate europee e nord americane, l’IEA registra che, per soddisfare le loro esigenze, è stato prodotto il 20% in più di elettricità rispetto al 2020 pur rimanendo al di sotto dei livelli registrati nel 2019.