La Corte internazionale di giustizia (ICJ) ha ordinato nuovamente a Israele di fornire aiuti immediati e senza ostacoli a Gaza come parte delle nuove misure provvisorie emesse in un caso di genocidio intentato dal Sudafrica nel gennaio scorso (CLICCA QUI)
La Corte si è espressa all’unanimità precisando che agli abitanti della Striscia di Gaza devono essere assicurati tutti i “servizi di base e l’assistenza umanitaria necessari, inclusi cibo, acqua, elettricità, carburante, alloggio, vestiario, requisiti di igiene e servizi igienico-sanitari, nonché forniture mediche e assistenza medica per palestinesi in tutta Gaza, anche aumentando la capacità e il numero dei valichi di frontiera terrestri e mantenendoli aperti per tutto il tempo necessario”. Israele, dice la Corte, dovrebbe eseguire l’ordine “senza indugio, in piena collaborazione con le Nazioni Unite”.
Con un voto di 15 a uno, i giudici del Tribunale internazionale hanno anche emesso un ulteriore ordine per “garantire con effetto immediato” che l’esercito israeliano non commetta atti che costituiscano una violazione di qualsiasi diritto dei palestinesi di Gaza in quanto “gruppo protetto ai sensi della Convenzione sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio, anche impedendo, attraverso qualsiasi azione, la fornitura dell’assistenza umanitaria urgentemente necessaria”.
Israele ha un mese di tempo per presentare un rapporto su “tutte le misure adottate” per rispettare l’ordine emesso dalla Corte.
E due, possiamo dire, visto che le autorità israeliane fanno finta di nulla e, così, riescono solo a perdere sempre più sostegno e credibilità in tutto il mondo.
E’ vero la Corte internazionale non ha gli strumenti per intervenire direttamente perché Israele obbedisca, e pienamente, alle proprie ordinanze, ma sta crescendo in tanti paesi la richiesta di intervenire per bloccare l’invio di armi e sospendere altre forme di sostegno allo Stato ebraico e la cosa potrebbe portare a situazioni del tutto inedite.