La Corte suprema statunitense ha bocciato il piano del Presidente Biden ridotto a tagliare le emissioni nell’atmosfera di sostanze inquinanti allargando i poteri alla US Environmental Protection Agency (EPA). La sentenza è giunta sulla base di un ricorso presentato dallo stato del West Virginia e di altri 18 stati a maggioranza repubblicana che contestavano i poteri concessi all’agenzia federale che dovrebbe combattere l’effetto serra e le sue conseguenze.

I repubblicani hanno approfittato dell’eterno quesito che in tanti settori riguarda competenze, ruoli e poteri dei singoli stati e degli organismi federali.

La Corte sostiene che debba essere il Parlamento di Washington a meglio chiarire i poteri della EPA, ma così facendo ha di fatto bloccato la politica di Biden in materia di inquinamento visto anche tutti i ritardi che numerosi stati accusano su di un programma di riduzione delle emissioni che finora è stato completamente disatteso.

Invece la politica di Biden va esattamente nella direzione opposta ed e gli si è impegnato a mettere in atto tutti quegli interventi necessari a ridurre le emissioni di gas serra statunitensi, che ammontano a circa il 1$% di quelle mondiali, del 52% entro il 2030.

 

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